L’artista coreana Yeonju Sung, che utilizza la fotografia come suo principale mezzo espressivo, ha recentemente esposto al MIA (Milan Image Art Fair) una sorprendente serie di foto denominata ‘Wearable food’. Si tratta d’immagini patinate e realistiche di abiti, dalle diverse fogge, costruiti con vegetali, frutta e erbe curative.

wearable dresses pumpkin

La collezione comprende l’abito autunnale di mango e papaia, uno di fette di pomodoro e uno di bucce di pomodoro, quello primaverile di cipollotti, quello di bucce di banana, quello intrecciato d’erba cipollina, quello di fette di melanzana, quello di steli di bardana, pianta mediterranea dalle proprietà curative utilizzata in erboristeria. All’origine di questa originale collezione, basata su due elementi cardine della nostra vita, il cibo e l’abito, vi è la negazione della funzionalità, cibo non edibile e abiti non indossabili, e l’idea di suggerire la contraddizione tra la deperibilità dei materiali e la vestibilità delle silhouette, solleticando sia la vanità, sia l’appetito.

spring onion dress
tomatoes dress by Yenjou Sung
Yenjou Sung tomatoes dress
la collezione citazione
burdock dress
bananas dress
collezione citazione
Yenjou Sung dresses eggplant

L’artista coreana Yeonju Sung, che utilizza la fotografia come suo principale mezzo espressivo, ha recentemente esposto al MIA (Milan Image Art Fair) una sorprendente serie di foto denominata ‘Wearable food’. Si tratta d’immagini patinate e realistiche di abiti, dalle diverse fogge, costruiti con vegetali, frutta e erbe curative.
La collezione comprende l’abito autunnale di mango e papaia, uno di fette di pomodoro e uno di bucce di pomodoro, quello primaverile di cipollotti, quello di bucce di banana, quello intrecciato d’erba cipollina, quello di fette di melanzana, quello di steli di bardana, pianta mediterranea dalle proprietà curative utilizzata in erboristeria. All’origine di questa originale collezione, basata su due elementi cardine della nostra vita, il cibo e l’abito, vi è la negazione della funzionalità, cibo non edibile e abiti non indossabili, e l’idea di suggerire la contraddizione tra la deperibilità dei materiali e la vestibilità delle silhouette, solleticando sia la vanità, sia l’appetito.

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The Moodboarders is a glance into the design world, which, in all of its facets, captures the extraordinary even within the routine. It is a measure of the times. It is an antenna sensitive enough to pick-up on budding trends, emerging talents and neglected aesthetics. Instead of essays, we use brief tales to tune into the rhythm of our world. We travelled for a year without stopping, and seeing as the memory of this journey has not faded, we have chosen to edit a printed copy. We eliminated anything episodic, ephemeral or fading, maintaining a variety of articles that flow, without losing the element of surprise, the events caught taking place, and the creations having just bloomed.