Tutto lo splendore del Grand Ferdinand Hotel
26 novembre 2015
28 dicembre 2015
Entrare nella sala da pranzo del ristorante di Alain Ducasse presso l’Hotel Plaza Athénée, a Parigi, è come fare un viaggio in un “passato parallelo”. Gli spazi, progettati dal celebre studio Jouin Manku sembrano a prima vista avere quello sfarzo tipico dei palazzi nobiliari di un tempo ma, focalizzando maggiormente l’attenzione sui particolari, si inizia a capire che sono le aggiunte contemporanee a definirne lo stile. Le modanature, le cornici di gesso, gli stucchi dorati e l’enorme chandelier di cristallo si accompagnano au Plaza Athénée a tavoli semplici in legno di quercia e poltrone imbottite in pelle chiara. Al centro del salone catalizzano lo sguardo le grosse “cupole” di metallo lucido che ricordano – in versione maxi – quelle utilizzate per coprire le portate prima di servirle. Si tratta in realtà di posti a sedere per i clienti, realizzati artigianalmente da Matinox and Le Floc’h.
È stata costruita completamente a mano anche la piccola architetture visibile sul lato sinistro, una sorta di cocoon prenotabile per banchetti che necessitano un maggiore grado di privacy. Come Ducasse cura ogni dettaglio in cucina, così lo studio Jouin Manku non ha lasciato nulla di casuale nell’interior, occupandosi anche di disegnare dei nuovi carrelli porta vivande (con divertenti ruote da bicicletta). Accanto alla sala da pranzo principale si trova un bar dal carattere più audace, con boiserie di legno di stampo classico accostate a un bancone trasparente e a un drappeggio blu sul soffitto che integra le luci.
DOVE: 25 Avenue Montaigne, 75008 Parigi, Francia
Entrare nella sala da pranzo del ristorante di Alain Ducasse presso l’Hotel Plaza Athénée, a Parigi, è come fare un viaggio in un “passato parallelo”. Gli spazi, progettati dal celebre studio Jouin Manku sembrano a prima vista avere quello sfarzo tipico dei palazzi nobiliari di un tempo ma, focalizzando maggiormente l’attenzione sui particolari, si inizia a capire che sono le aggiunte contemporanee a definirne lo stile. Le modanature, le cornici di gesso, gli stucchi dorati e l’enorme chandelier di cristallo si accompagnano au Plaza Athénée a tavoli semplici in legno di quercia e poltrone imbottite in pelle chiara. Al centro del salone catalizzano lo sguardo le grosse “cupole” di metallo lucido che ricordano – in versione maxi – quelle utilizzate per coprire le portate prima di servirle. Si tratta in realtà di posti a sedere per i clienti, realizzati artigianalmente da Matinox and Le Floc’h. È stata costruita completamente a mano anche la piccola architetture visibile sul lato sinistro, una sorta di cocoon prenotabile per banchetti che necessitano un maggiore grado di privacy. Come Ducasse cura ogni dettaglio in cucina, così lo studio Jouin Manku non ha lasciato nulla di casuale nell’interior, occupandosi anche di disegnare dei nuovi carrelli porta vivande (con divertenti ruote da bicicletta). Accanto alla sala da pranzo principale si trova un bar dal carattere più audace, con boiserie di legno di stampo classico accostate a un bancone trasparente e a un drappeggio blu sul soffitto che integra le luci.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.