Jobo, una celebrity d’altri tempi
13 ottobre 2016
La Stagione Disobbediente
Un modello del duomo di Milano in carta pieghettata, esposto all’interno delle gabbie dell’Expo Gate in largo Cairoli, è l’efficace simbolo dell’Expo 2015. L’ha realizzato (cm 260 x250), in sei giorni di lavoro, utilizzando 600 volumi di recupero, il designer serbo Uros Mihic. Studi di architettura al Politecnico di Milano, la passione ereditata dal padre per le forme tridimensionali, l’attrazione per il Giappone, dove ha imparato l’arte degli origami, l’hanno portato a dedicarsi alla piegatura della carta.
In pochi secondi Uros crea prodigi con vecchie pagine di giornali, con tovaglioli di carta, con cartoncini colorati. Piegando la carta realizza anche sculture di grande formato che fanno bella mostra nelle vetrine dei marchi prestigiosi del quadrilatero. La sua fantasia non conosce confini: appartengono al suo variegato repertorio forme geometriche astratte, opere figurative, numerosi gli animali, superbi gli uccelli piumati. Non manca neppure l’albero di Natale.
Un modello del duomo di Milano in carta pieghettata, esposto all’interno delle gabbie dell’Expo Gate in largo Cairoli, è l’efficace simbolo dell’Expo 2015. L’ha realizzato (cm 260 x250), in sei giorni di lavoro, utilizzando 600 volumi di recupero, il designer serbo Uros Mihic. Studi di architettura al Politecnico di Milano, la passione ereditata dal padre per le forme tridimensionali, l’attrazione per il Giappone, dove ha imparato l’arte degli origami, l’hanno portato a dedicarsi alla piegatura della carta.
In pochi secondi Uros crea prodigi con vecchie pagine di giornali, con tovaglioli di carta, con cartoncini colorati. Piegando la carta realizza anche sculture di grande formato che fanno bella mostra nelle vetrine dei marchi prestigiosi del quadrilatero. La sua fantasia non conosce confini: appartengono al suo variegato repertorio forme geometriche astratte, opere figurative, numerosi gli animali, superbi gli uccelli piumati. Non manca neppure l’albero di Natale.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.