Rodrigo Almeida
22 dicembre 2016
25 giugno 2015
Dal binomio Ferruccio Laviani, il dottor Jekyll e Mister Hyde, del design e Emmemobili, la collezione dei fratelli Tagliabue specializzati nella lavorazione del legno, hanno origine arredi virtuosi, di forte impronta decorativa. Sfruttando l’abilità artigianale dell’azienda, Ferruccio Laviani esce dai confini ristretti del buon design per esplorare territori ibridi, dando libero sfogo alla sua multiforme fantasia.
Dalla sua vocazione narrativa nascono contenitori con grandi inserti geometrici di colore, simili a opere costruttiviste, vivaci credenze pied de poule, in colori pastello, realizzate con un paziente lavoro di intarsio; tavoli finiti in essenze pregiate, quali la Sucupira e il noce Canaletto, dal sottile profilo continuo che mediante una torsione dalle gambe si trasforma in piano. Con le proposte 2015 Emmemobili ribadisce come il virtuosismo artigianale al servizio di una creatività disinibita riesca a suscitare sempre nuove sorprese.
DOVE: via Mozart 15 – 20122 Milano
Dal binomio Ferruccio Laviani, il dottor Jekyll e Mister Hyde, del design e Emmemobili, la collezione dei fratelli Tagliabue specializzati nella lavorazione del legno, hanno origine arredi virtuosi, di forte impronta decorativa. Sfruttando l’abilità artigianale dell’azienda, Ferruccio Laviani esce dai confini ristretti del buon design per esplorare territori ibridi, dando libero sfogo alla sua multiforme fantasia.
Dalla sua vocazione narrativa nascono contenitori con grandi inserti geometrici di colore, simili a opere costruttiviste, vivaci credenze pied de poule, in colori pastello, realizzate con un paziente lavoro di intarsio; tavoli finiti in essenze pregiate, quali la Sucupira e il noce Canaletto, dal sottile profilo continuo che mediante una torsione dalle gambe si trasforma in piano. Con le proposte 2015 Emmemobili ribadisce come il virtuosismo artigianale al servizio di una creatività disinibita riesca a suscitare sempre nuove sorprese.
DOVE: via Mozart 15 – 20122 Milano
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.