Si definiscono artifici le cose fatte con maestria e con ingegno, quei manufatti che, oltre all’invenzione, presuppongono lavorazioni sofisticate e perfezione esecutiva. Ma, al pari dei fuochi d’artificio, che nel dizionario italiano sono definiti di “vivace apparenza, ma di poca sostanza”, l’artificio può essere considerato una ingegnosità destinata a stupire con poca fatica, una sorta di astuzia, utilizzata per inseguire facili consensi. In questa puntata vorrei introdurre una mia personale accezione d’artificio, modificando la definizione linguistica in “vivace apparenza e robusta sostanza” di coloro che s’adoprano con ingegno, con abilità e minuzia esecutiva a creare manufatti, realizzano opere destinate a entrare nella storia delle arti applicate, a torto trascurate dalla critica italiana, che oggi, grazie all’impulso dalla nuova generazione di creativi, stanno ritrovando nuovo vigore.