Rubelli casa
25 giugno 2015
14 maggio 2015
Curata da Germano Celant, allestita da Italo Rota, la mostra Arts&Food racconta negli spazi della Triennale, con opere, scultoree, pittoriche e fotografiche, con installazioni e ricostruzioni filologiche, il rapporto tra arte e cibo. La visita, vera e propria maratona, richiede almeno quattro ore. Se ne esce appagati e meravigliati. La varietà delle opere e dei manufatti è impressionante: dai surrealisti ai futuristi, dagli impressionisti alla pop art, dall’Igloo di Mario Merz di rete metallica, ricoperto di fette di pane, all’abito di Cinzia Ruggeri con uova al tegamino applicate, dal vestito con stampa cocomeri di Ken Scott, all’altarino Indù con le offerte, da Fortunato Depero a Giacomo Balla, dal Pane azzurro di René Magritte al Oeuf plat di Man
Ray; dalla Scatole d’amore in conserva di Giorgio Marinetti a Les Brioches di Giorgio De Chirico…da Andy Warhol a Claes Oldenburg. Quindi le cucine giocattolo, l’opulento tavolo da pranzo di Gabriele d’Annunzio al Vittoriale, la ricostruzione della spartana cucina di Jean Prouvé nella Maison des Jours Meilleurs….. Dalle posate scolpite dei cannibali, al cestino per la merenda in plastica traforata dei Guzzini. E poi filmati, fotografie, manifesti, libri e riviste di cucina, ricostruzioni di sale da pranzo liberty, banconi di bar con storiche macchine da caffè espresso Cimbali……. Da visitare.
DOVE: Triennale di Milano. Viale Alemagna, 6, 20121. Milano.
Curata da Germano Celant, allestita da Italo Rota, la mostra Arts&Food racconta negli spazi della Triennale, con opere, scultoree, pittoriche e fotografiche, con installazioni e ricostruzioni filologiche, il rapporto tra arte e cibo. La visita, vera e propria maratona, richiede almeno quattro ore. Se ne esce appagati e meravigliati. La varietà delle opere e dei manufatti è impressionante: dai surrealisti ai futuristi, dagli impressionisti alla pop art, dall’Igloo di Mario Merz di rete metallica, ricoperto di fette di pane, all’abito di Cinzia Ruggeri con uova al tegamino applicate, dal vestito con stampa cocomeri di Ken Scott, all’altarino Indù con le offerte, da Fortunato Depero a Giacomo Balla, dal Pane azzurro di René Magritte al Oeuf plat di Man
Ray; dalla Scatole d’amore in conserva di Giorgio Marinetti a Les Brioches di Giorgio De Chirico…da Andy Warhol a Claes Oldenburg. Quindi le cucine giocattolo, l’opulento tavolo da pranzo di Gabriele d’Annunzio al Vittoriale, la ricostruzione della spartana cucina di Jean Prouvé nella Maison des Jours Meilleurs….. Dalle posate scolpite dei cannibali, al cestino per la merenda in plastica traforata dei Guzzini. E poi filmati, fotografie, manifesti, libri e riviste di cucina, ricostruzioni di sale da pranzo liberty, banconi di bar con storiche macchine da caffè espresso Cimbali……. Da visitare.
DOVE: Triennale di Milano. Viale Alemagna, 6, 20121. Milano.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.