Tricot by Paola Navone
20 gennaio 2015
28 gennaio 2016
La collezione di Issey Miyake per la stagione Pre Fall 2016 s’ispira ai cieli stellati, alle scie delle galassie, regalando effetti quasi psichedelici. Declinati nei toni del blu profondo, del bordeaux, del nero cupo, i capi sono realizzati in tessuti progettati appositamente per restituire immagini che paiono catturate da una navicella spaziale, mediante speciali stratificazioni cromatiche. La tecnologia “Baked stretch”, già presentata la scorsa stagione, si è sviluppata graficamente mediante la sovrapposizione dei colori all’interno delle pieghe del plissé. Nella serie photo-jacquard realizzata con lo “Steam Stretch” pare siano riprodotte fotografie spaziali scattate dai razzi della Nasa.
L’effetto è, invece, creato mediante la tecnica Suminagashi, ovvero la marmorizzazione delle immagini. A corollario delle suggestioni spaziali, la collezione propone anche una serie di capi caratterizzati da fantasie psichedeliche che, modulate nel suo classico plissé, accentuano gli effetti speciali degli abiti, definiti da essenziali architetture costruttive.
DOVE: 11 rue Royale 75008 Paris
La collezione di Issey Miyake per la stagione Pre Fall 2016 s’ispira ai cieli stellati, alle scie delle galassie, regalando effetti quasi psichedelici. Declinati nei toni del blu profondo, del bordeaux, del nero cupo, i capi sono realizzati in tessuti progettati appositamente per restituire immagini che paiono catturate da una navicella spaziale, mediante speciali stratificazioni cromatiche. La tecnologia “Baked stretch”, già presentata la scorsa stagione, si è sviluppata graficamente mediante la sovrapposizione dei colori all’interno delle pieghe del plissé. Nella serie photo-jacquard realizzata con lo “Steam Stretch” pare siano riprodotte fotografie spaziali scattate dai razzi della Nasa. L’effetto è, invece, creato mediante la tecnica Suminagashi, ovvero la marmorizzazione delle immagini. A corollario delle suggestioni spaziali, la collezione propone anche una serie di capi caratterizzati da fantasie psichedeliche che, modulate nel suo classico plissé, accentuano gli effetti speciali degli abiti, definiti da essenziali architetture costruttive.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.