Glass furniture by Konstantin Grcic for the Gallery Kreo
30 gennaio 2015
4 dicembre 2014
L’imperativo è viaggiare leggeri, eppure i bauli sono tornati di moda. In formato mignon, da portare a tracolla al posto delle borsette, li propone Louis Vuitton che sui bauli ha costruito il suo nome e la sua fortuna. Ma c’è anche chi, pensando al nomadismo, li ha immaginati come contenitori domestici. Il triestino Gian Paolo Venier, animo di viaggiatore come tutti gli abitanti di città portuali, ha creato, affidandosi alla perizia di esperti artigiani, una serie di grandi bauli da usare al posto degli armadi e delle credenze. Con finiture colorate all’esterno e interni in noce, aperti, rivelano attrezzature specializzate per riporre abiti e accessori, che niente hanno da invidiare ai classici armadi. Funzionali al pari dei classici arredi, regalano un sapore di nostalgia legato all’epopee dei grandi viaggiatori del secolo scorso, proiettando il fascino dell’avventura sulla stanzialità.
L’imperativo è viaggiare leggeri, eppure i bauli sono tornati di moda. In formato mignon, da portare a tracolla al posto delle borsette, li propone Louis Vuitton che sui bauli ha costruito il suo nome e la sua fortuna. Ma c’è anche chi, pensando al nomadismo, li ha immaginati come contenitori domestici. Il triestino Gian Paolo Venier, animo di viaggiatore come tutti gli abitanti di città portuali, ha creato, affidandosi alla perizia di esperti artigiani, una serie di grandi bauli da usare al posto degli armadi e delle credenze. Con finiture colorate all’esterno e interni in noce, aperti, rivelano attrezzature specializzate per riporre abiti e accessori, che niente hanno da invidiare ai classici armadi. Funzionali al pari dei classici arredi, regalano un sapore di nostalgia legato all’epopee dei grandi viaggiatori del secolo scorso, proiettando il fascino dell’avventura sulla stanzialità.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.