Cappellini e il design dal mondo
4 agosto 2016
7 dicembre 2016
La storia di Fernando e Humberto Campana, i fratelli brasiliani ormai riconosciuti a livello internazionale tra i più importanti esponenti del design artistico, è testimonianza esemplare di come l’inventiva, nutrita da una natura esuberante e dalle contraddizioni di un paese, come il Brasile, abbinata al fare manuale, possa generare capolavori. All’origine di un percorso creativo in grado di produrre sempre nuove soprese, partendo da materiali poveri e di recupero, c’è uno sguardo capace di vedere nelle banali cose quotidiane, come soleva dire Bruno Munari “cosa altro potrebbero essere”.
Nelle loro mani, il midollino si rinnova con patchwork d’intrecci in differenti sfumature; l’ottone si modella in forma di coccodrilli, quelli del Pantanal, la zona paludosa del Brasile del nord, infestata dai Kaiman Jacaré; il peluche dei giochi infantili e gli scarti policromi di pelliccia di Fendi diventano scocche di accoglienti poltroncine. Fernando e Humberto non perdono occasione di riaffermare l’importanza del genius loci, che sempre li riporta in Brasile per nutrire la loro creatività anche se lavorano in giro per il mondo, e del fare con le mani, creando in modo estemporaneo, sulla base di schizzi appena abbozzati.
DOVE: Brazile
La storia di Fernando e Humberto Campana, i fratelli brasiliani ormai riconosciuti a livello internazionale tra i più importanti esponenti del design artistico, è testimonianza esemplare di come l’inventiva, nutrita da una natura esuberante e dalle contraddizioni di un paese, come il Brasile, abbinata al fare manuale, possa generare capolavori. All’origine di un percorso creativo in grado di produrre sempre nuove soprese, partendo da materiali poveri e di recupero, c’è uno sguardo capace di vedere nelle banali cose quotidiane, come soleva dire Bruno Munari “cosa altro potrebbero essere”. Nelle loro mani, il midollino si rinnova con patchwork d’intrecci in differenti sfumature; l’ottone si modella in forma di coccodrilli, quelli del Pantanal, la zona paludosa del Brasile del nord, infestata dai Kaiman Jacaré; il peluche dei giochi infantili e gli scarti policromi di pelliccia di Fendi diventano scocche di accoglienti poltroncine. Fernando e Humberto non perdono occasione di riaffermare l’importanza del genius loci, che sempre li riporta in Brasile per nutrire la loro creatività anche se lavorano in giro per il mondo, e del fare con le mani, creando in modo estemporaneo, sulla base di schizzi appena abbozzati.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.