Cicero, per sentirsi come a casa
18 marzo 2015
20 maggio 2016
Paola Navone, nell’installazione Colors – creata al Superstudio Più in Via Tortona per Barovier&Toso -, ha raccontato il DNA del marchio veneziano specializzato in vetri artistici creando, all’interno di tradizionali tende yurta, degli ambienti, ciascuno orchestrato su un colore, dal blu al rosso, al giallo, al verde, che esaltavano le superbe manifatture della storica azienda vetraria veneziana.
Con la sua incomparabile e originale sapienza, Paola Navone è riuscita a calibrare l’effetto scenografico dei grandi lampadari con un senso di vissuta domesticità, allestendo spazi onirici monocromatici, abitati da prodigi di vetro, proponendo, parallelamente, magiche atmosfere di quotidianità. La collezione della manifattura veneziana, messa in scena in un altrove scenico, suggeriva, grazie all’elemento etnico delle yurta, un viaggio esotico, regalando ai prodigi di vetro, imprevisto stupore.
DOVE: Via Tortona 27 Milano
Paola Navone, nell’installazione Colors – creata al Superstudio Più in Via Tortona per Barovier&Toso -, ha raccontato il DNA del marchio veneziano specializzato in vetri artistici creando, all’interno di tradizionali tende yurta, degli ambienti, ciascuno orchestrato su un colore, dal blu al rosso, al giallo, al verde, che esaltavano le superbe manifatture della storica azienda vetraria veneziana.
Con la sua incomparabile e originale sapienza, Paola Navone è riuscita a calibrare l’effetto scenografico dei grandi lampadari con un senso di vissuta domesticità, allestendo spazi onirici monocromatici, abitati da prodigi di vetro, proponendo, parallelamente, magiche atmosfere di quotidianità. La collezione della manifattura veneziana, messa in scena in un altrove scenico, suggeriva, grazie all’elemento etnico delle yurta, un viaggio esotico, regalando ai prodigi di vetro, imprevisto stupore.
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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.