Contaminazione è l’imperativo del nostro presente. Il mondo è complesso: migrazioni di razze, di culture e di stili generano mutazioni irreversibili, imponendoci di confrontarci con una realtà sempre più variegata. La creatività d’avanguardia è lo specchio di questa condizione. La moda vive una libertà inedita. È finita la dittatura dello stile e del colore di stagione a favore di una esuberante mescolanza di temi, di colori e tessuti: il quadretto di Vichy e il broccato, il cappotto militare e l’abito di tulle; patchwork colorati di pelli e tessuti; ricami di paillettes ovunque, anche sul dorso del cappotto di Principe di Galles, come propone Gucci per l’inverno 2016/17. Miuccia Prada ha dichiarato “la vita non è semplice, noi siamo complessi, perché la moda dovrebbe essere semplice?” Antonio Marras confessa di mescolare tutto, spudoratamente, attingendo alle fonti d’ispirazioni più diverse. Anche nel design stanno accadendo impensabili contaminazioni, come quella tra Kartell e l’artista maori Nuku.

Cristina Morozzi

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.