Lanificio Leo
27 ottobre 2016
29 settembre 2016
La mostra curata da Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia e promossa da Camera della Moda e ICE (Istituto per il Commercio Estero) inaugurata il 21 settembre al Mudec di Milano, si rivela ideale introduzione all’argomento. Mostrando una serie di manufatti eccellenti, l’esposizione si propone di creare un dialogo tra realtà produttive legate alla tradizione artigiana italiana e nuovi creativi.
Articolata in una serie d’installazioni tematiche, quali il gioiello contemporaneo, i ricami di nuova generazione, l’arte applicata al tessuto, l’arte del bottone, il denim sostenibile, le tinture naturali, la maglieria in 3D, gli occhiali su misura, l’esposizione indaga il rapporto tra tecnologia e artigianato tradizionale, rivelandone le possibili virtuose convivenze ed evidenziando come artigiani della nuova generazione si dedichino a mantenere in vita tecniche antiche.
Come la tessitura Cangiari, che propone capi realizzati con antichi telai calabri che montano ben 1800 fili di ordito, secondo una sequenza scandita da nenie popolari; o come Aurora Pettinari York che si dedica all’antica arte del ricamo a rilievo, appresa nell’unica scuola londinese che ancora la insegna, che richiede 100 ore di lavoro per realizzare una figurina di dieci centimetri.
Dove: Via Tortona, 56, 20144 Milano
La mostra curata da Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia e promossa da Camera della Moda e ICE (Istituto per il Commercio Estero) inaugurata il 21 settembre al Mudec di Milano, si rivela ideale introduzione all’argomento. Mostrando una serie di manufatti eccellenti, l’esposizione si propone di creare un dialogo tra realtà produttive legate alla tradizione artigiana italiana e nuovi creativi. Articolata in una serie d’installazioni tematiche, quali il gioiello contemporaneo, i ricami di nuova generazione, l’arte applicata al tessuto, l’arte del bottone, il denim sostenibile, le tinture naturali, la maglieria in 3D, gli occhiali su misura, l’esposizione indaga il rapporto tra tecnologia e artigianato tradizionale, rivelandone le possibili virtuose convivenze ed evidenziando come artigiani della nuova generazione si dedichino a mantenere in vita tecniche antiche. Come la tessitura Cangiari, che propone capi realizzati con antichi telai calabri che montano ben 1800 fili di ordito, secondo una sequenza scandita da nenie popolari; o come Aurora Pettinari York che si dedica all’antica arte del ricamo a rilievo, appresa nell’unica scuola londinese che ancora la insegna, che richiede 100 ore di lavoro per realizzare una figurina di dieci centimetri.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.