Nulla dies sine linea
8 febbraio 2017
11 giugno 2015
Israeliana, nata a Telaviv, diplomata all’Istituto Marangoni di Milano, Daizy Shely, dopo aver vinto nel 2014 il concorso per nuovi talenti Who’s on next, a pari merito con Piccione e Piccione, ha deciso di avviare il suo atelier a Milano, che ritiene l’indiscussa capitale della moda. L’obiettivo, che persegue con ferrea determinazione, è di arrivare a sfilare sulle passerelle della fashion week milanese. E, grazie alle sue capacità e alla sua caparbietà, è facile prevedere che presto la vedremo in prima fila. La sua moda si fa riconoscere per l’utilizzo anticonvenzionale delle fantasie e dei colori.
I volumi sono classici, con busti avvitati e gonne ampie. Tra le sue clienti annovera alcune celebrità, tra le quali Rita Ora, per cui ha creato una vaporosa pelliccia rosa confetto in Mongolia. Il suo atelier in via Melzo, sin dall’ingresso, una stanza candida e vuota con al centro uno scenografico abito bianco, rivela la sua incisiva personalità. Abbigliata da bambola, con gonne danzanti e pettinata alla Louise Brooks, denuncia grande chiarezza di idee e un originale talento.
DOVE: Via Melzo, Milano
Israeliana, nata a Telaviv, diplomata all’Istituto Marangoni di Milano, Daizy Shely, dopo aver vinto nel 2014 il concorso per nuovi talenti Who’s on next, a pari merito con Piccione e Piccione, ha deciso di avviare il suo atelier a Milano, che ritiene l’indiscussa capitale della moda. L’obiettivo, che persegue con ferrea determinazione, è di arrivare a sfilare sulle passerelle della fashion week milanese. E, grazie alle sue capacità e alla sua caparbietà, è facile prevedere che presto la vedremo in prima fila. La sua moda si fa riconoscere per l’utilizzo anticonvenzionale delle fantasie e dei colori.
I volumi sono classici, con busti avvitati e gonne ampie. Tra le sue clienti annovera alcune celebrità, tra le quali Rita Ora, per cui ha creato una vaporosa pelliccia rosa confetto in Mongolia. Il suo atelier in via Melzo, sin dall’ingresso, una stanza candida e vuota con al centro uno scenografico abito bianco, rivela la sua incisiva personalità. Abbigliata da bambola, con gonne danzanti e pettinata alla Louise Brooks, denuncia grande chiarezza di idee e un originale talento.
DOVE: Via Melzo, Milano
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.