Carmina Campus/Vibram
14 luglio 2016
10 dicembre 2015
Dopo l’integrazione con Boffi, De Padova dal 28 ottobre ha abbandonato la sua storica sede di Corso Venezia per trasferirsi, non lontano, in vicolo Santa Cecilia n.7, in un ampio e luminoso spazio di 1100 metri quadri, progettato da Piero Lissoni, art director dei due marchi. La collezione di De Padova, sapientemente rivisitata da Piero Lissoni, che ne ha sfoltito il catalogo e riattualizzato i prodotti storici con nuove, raffinate finiture, si distende armoniosamente nei vari livelli dello spazio, abilmente integrata con i prodotti del gruppo Boffi, acquisendo un nuovo contemporaneo respiro, senza perdere la sua speciale tonalità di collezione essenziale e raffinata, idealmente destinata alla borghesia colta. Il circuito del design milanese si arricchisce di un nuovo spazio, denso di suggestioni, sia per i progettisti, grazie anche alla selezione di materiali e finiture di aziende partner, sia per il pubblico finale, che può sperimentare varie colte situazioni di vissuto domestico. La storia del marchio icona di Milano continua con un nuovo promettente capitolo.
DOVE: Via Santa Cecilia 7, Milano
Dopo l’integrazione con Boffi, De Padova dal 28 ottobre ha abbandonato la sua storica sede di Corso Venezia per trasferirsi, non lontano, in vicolo Santa Cecilia n.7, in un ampio e luminoso spazio di 1100 metri quadri, progettato da Piero Lissoni, art director dei due marchi. La collezione di De Padova, sapientemente rivisitata da Piero Lissoni, che ne ha sfoltito il catalogo e riattualizzato i prodotti storici con nuove, raffinate finiture, si distende armoniosamente nei vari livelli dello spazio, abilmente integrata con i prodotti del gruppo Boffi, acquisendo un nuovo contemporaneo respiro, senza perdere la sua speciale tonalità di collezione essenziale e raffinata, idealmente destinata alla borghesia colta. Il circuito del design milanese si arricchisce di un nuovo spazio, denso di suggestioni, sia per i progettisti, grazie anche alla selezione di materiali e finiture di aziende partner, sia per il pubblico finale, che può sperimentare varie colte situazioni di vissuto domestico. La storia del marchio icona di Milano continua con un nuovo promettente capitolo.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.