La reinvenzione del tappeto
10 febbraio 2016
22 dicembre 2016
Anche quest’anno Design Miami (29 novembre/4 dicembre 2016) si è rivelato il più importante appuntamento dedicato al design artistico con 37 gallerie internazionali a South beach e installazioni al Design district e al Faena district, dove sul sentiero che conduce dalla hall alla spiaggia, dentro una teca in vetro sigillata, scintilla lo scheletro in foglia d’oro di Damien Hirst. Tra i soliti noti, Ron Arad con una delle sue prime sedute alla Amman Gallery, assieme ai mirabolanti vetri di Dale Chihuly e allo specchio composito del gruppo torinese Nucleo. Da Amman hanno esposto l’olandese Maarten Baas, che ha presentato una credenza bombata rivestita in foglia di rame e il francese Mathieu Lehanneur che ha proposto una lampada con la parte illuminante simile allo zucchero filato.
La famosa agenzia creativa francese M/M era presente da Design Curio con una coppia di robot dai molti occhi. Da Elisabetta Cipriani c’era, con alcuni dei suoi scultorei gioielli, Giorgio Vigna. Era studio ha proposto il design storico italiano con pezzi di Ettore Sottsass per Poltronova, Nanda Vigo e Riccardo Dalisi, mentre Andrea Branzi ha proposto una lampada in carta washi da Friedman Benda e Dimore studio un paravento con disegno geometrico policromo costruito a incastro. La galleria londinese Fumi ospitava Studio Glithero. Infine Friedman Benda ha accolto varie opere, storiche e recenti, di Lapo Binazzi, esponente del gruppo radicale fiorentino Ufo.
DOVE: Miami Design District, Miami, Florida, Stati Uniti
Anche quest’anno Design Miami (29 novembre/4 dicembre 2016) si è rivelato il più importante appuntamento dedicato al design artistico con 37 gallerie internazionali a South beach e installazioni al Design district e al Faena district, dove sul sentiero che conduce dalla hall alla spiaggia, dentro una teca in vetro sigillata, scintilla lo scheletro in foglia d’oro di Damien Hirst. Tra i soliti noti, Ron Arad con una delle sue prime sedute alla Amman Gallery, assieme ai mirabolanti vetri di Dale Chihuly e allo specchio composito del gruppo torinese Nucleo. Da Amman hanno esposto l’olandese Maarten Baas, che ha presentato una credenza bombata rivestita in foglia di rame e il francese Mathieu Lehanneur che ha proposto una lampada con la parte illuminante simile allo zucchero filato. La famosa agenzia creativa francese M/M era presente da Design Curio con una coppia di robot dai molti occhi. Da Elisabetta Cipriani c’era, con alcuni dei suoi scultorei gioielli, Giorgio Vigna. Era studio ha proposto il design storico italiano con pezzi di Ettore Sottsass per Poltronova, Nanda Vigo e Riccardo Dalisi, mentre Andrea Branzi ha proposto una lampada in carta washi da Friedman Benda e Dimore studio un paravento con disegno geometrico policromo costruito a incastro. La galleria londinese Fumi ospitava Studio Glithero. Infine Friedman Benda ha accolto varie opere, storiche e recenti, di Lapo Binazzi, esponente del gruppo radicale fiorentino Ufo.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.