Oscar Maschera
13 gennaio 2017
28 gennaio 2016
Miguel Chevalier, artista digitale, nato in Messico, residente a Parigi, ha al suo attivo importanti e spettacolari realizzazioni, quali gli effetti speciali nelle cave di pietra calcarea a Baux de Provence, l’installazione nella corte centrale di Castel del Monte in Puglia, le recenti reti digitali nella Cattedrale di Cambridge. Infaticabile, in giro per il mondo, o nel suo studio/ laboratorio di Ivry (Parigi) a progettare sempre “nuovi effetti”, propone un’idea figurativa e umanistica dell’arte digitale, rivelando come si possano toccare le corde dell’emotività anche utilizzando il computer.
Generate da algoritmi, le sue rappresentazioni si rivelano parenti prossime dei grandi affreschi, quelli che, grazie alle ardite prospettive, (vedi Andrea Mantegna) mutavano le percezioni dei luoghi. La sua tendenza naturalistica, che trova poetiche espressioni nelle sue figurazioni floreali, grazie al lento fluttuare degli steli, si anima di un afflato vitale, rendendo ancor più sorprendenti gli effetti. Persino sul suo frigorifero domestico c’è uno schermo dove oscillano lentamente grandi fiori policromi, simili a dalie in piena fioritura.
DOVE: 1 impasse Prudhon 94200 Ivry-sur-Seine, France
Miguel Chevalier, artista digitale, nato in Messico, residente a Parigi, ha al suo attivo importanti e spettacolari realizzazioni, quali gli effetti speciali nelle cave di pietra calcarea a Baux de Provence, l’installazione nella corte centrale di Castel del Monte in Puglia, le recenti reti digitali nella Cattedrale di Cambridge. Infaticabile, in giro per il mondo, o nel suo studio/ laboratorio di Ivry (Parigi) a progettare sempre “nuovi effetti”, propone un’idea figurativa e umanistica dell’arte digitale, rivelando come si possano toccare le corde dell’emotività anche utilizzando il computer. Generate da algoritmi, le sue rappresentazioni si rivelano parenti prossime dei grandi affreschi, quelli che, grazie alle ardite prospettive, (vedi Andrea Mantegna) mutavano le percezioni dei luoghi. La sua tendenza naturalistica, che trova poetiche espressioni nelle sue figurazioni floreali, grazie al lento fluttuare degli steli, si anima di un afflato vitale, rendendo ancor più sorprendenti gli effetti. Persino sul suo frigorifero domestico c’è uno schermo dove oscillano lentamente grandi fiori policromi, simili a dalie in piena fioritura.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.