Zegna
8 luglio 2015
28 gennaio 2016
È un mondo parallelo quello creato all’interno dell’Hôtel Exquis di Parigi. Situato nell’11 arrondissement, l’albergo – con interni curati dalla designer Julie Gauthron – scommette tutto sugli accostamenti arditi e sul riutilizzo creativo di vecchi mobili. Definito dalla proprietà un “hotel surrealista”, l’Exquis riprende dal celebre movimento artistico la passione per la casualità e la creazione automatica, facendo della libertà stilistica il suo punto di forza. Le 42 stanze – divise in otto “categorie differenti” tra cui: intimiste, atemporali, insolite, inedite – propongono soluzioni fuori dal comune, come vecchi tavolini per macchine da cucire trasformate in scrivanie oppure supporti vintage per televisori utilizzati come basi per i lavabi. I complementi sono stati acquistati al mercato delle pulci Saint Ouen, nella zona nord di Parigi, e sono molto spesso pezzi unici. Ma nelle stanze a catturare l’attenzione sono sicuramente le opere d’arte appese alle pareti, dei collage realizzati con la tecnica surrealista del cadavre exquis da coppie di street artist e creativi.
DOVE: 71 rue de Charonne, 75011 Paris, France
È un mondo parallelo quello creato all’interno dell’Hôtel Exquis di Parigi. Situato nell’11 arrondissement, l’albergo – con interni curati dalla designer Julie Gauthron – scommette tutto sugli accostamenti arditi e sul riutilizzo creativo di vecchi mobili. Definito dalla proprietà un “hotel surrealista”, l’Exquis riprende dal celebre movimento artistico la passione per la casualità e la creazione automatica, facendo della libertà stilistica il suo punto di forza. Le 42 stanze – divise in otto “categorie differenti” tra cui: intimiste, atemporali, insolite, inedite – propongono soluzioni fuori dal comune, come vecchi tavolini per macchine da cucire trasformate in scrivanie oppure supporti vintage per televisori utilizzati come basi per i lavabi. I complementi sono stati acquistati al mercato delle pulci Saint Ouen, nella zona nord di Parigi, e sono molto spesso pezzi unici. Ma nelle stanze a catturare l’attenzione sono sicuramente le opere d’arte appese alle pareti, dei collage realizzati con la tecnica surrealista del cadavre exquis da coppie di street artist e creativi.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.