Il giardino dell’Eden
16 settembre 2015
18 marzo 2015
Dopo 10 anni di lavori è stato aperto al pubblico pochi mesi fa il BioMuseo di Panama. La coloratissima costruzione, affacciata sull’Oceano Pacifico, porta la firma di Frank O. Gehry. Il tratto decostruttivista del Maestro è certamente riconoscibile nella non-geometria dell’architettura, un volume asimmetrico che ospita oltre 4.000 metri quadrati di spazi espositivi, suddivisi in 8 gallerie. Il BioMuseo è un centro internazionale per gli studi di storia naturale e, attraverso le ricostruzioni, gli acquari e le collezioni permanenti che custodisce, racconta come l’istmo di Panama sia stato un nodo fondamentale per la formazione dell’ambiente locale e della sua biodiversità come la conosciamo oggi.
Il lembo di terra infatti ha diviso l’Oceano Pacifico dall’Atlantico (uniti dal Canale artificiale all’inizio del XX secolo) favorendo la formazione di mondi sottomarini completamente differenti, mentre ha unito il nord e il sud del continente americano permettendo a tante specie – sia animali, sia vegetali – di colonizzare il territorio con la massima libertà. Le sale interne hanno grande rigore scientifico, ma le scenografiche soluzioni espositive progettate da Bruce Mau attraggono al BioMuseo non solo gli studiosi, ma anche (e soprattutto) curiosi e appassionati di ogni età. Completa il progetto un grande giardino botanico, chiamato Parco delle Biodiversità, che circonda l’edificio raccogliendo piante endemiche e fiori provenienti da tutto il Paese.
DOVE: Building 136, Amador Causeway Apartado 0843-02931, Panama
Dopo 10 anni di lavori è stato aperto al pubblico pochi mesi fa il BioMuseo di Panama. La coloratissima costruzione, affacciata sull’Oceano Pacifico, porta la firma di Frank O. Gehry. Il tratto decostruttivista del Maestro è certamente riconoscibile nella non-geometria dell’architettura, un volume asimmetrico che ospita oltre 4.000 metri quadrati di spazi espositivi, suddivisi in 8 gallerie. Il BioMuseo è un centro internazionale per gli studi di storia naturale e, attraverso le ricostruzioni, gli acquari e le collezioni permanenti che custodisce, racconta come l’istmo di Panama sia stato un nodo fondamentale per la formazione dell’ambiente locale e della sua biodiversità come la conosciamo oggi.
Il lembo di terra infatti ha diviso l’Oceano Pacifico dall’Atlantico (uniti dal Canale artificiale all’inizio del XX secolo) favorendo la formazione di mondi sottomarini completamente differenti, mentre ha unito il nord e il sud del continente americano permettendo a tante specie – sia animali, sia vegetali – di colonizzare il territorio con la massima libertà. Le sale interne hanno grande rigore scientifico, ma le scenografiche soluzioni espositive progettate da Bruce Mau attraggono al BioMuseo non solo gli studiosi, ma anche (e soprattutto) curiosi e appassionati di ogni età. Completa il progetto un grande giardino botanico, chiamato Parco delle Biodiversità, che circonda l’edificio raccogliendo piante endemiche e fiori provenienti da tutto il Paese.
DOVE: Building 136, Amador Causeway Apartado 0843-02931, Panama
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.