La primavera di Sergio Rossi
29 ottobre 2015
17 dicembre 2014
La giovane designer Bea Bongiasca, con studio a Milano dal 2013, ha già conquistato il palcoscenico di Design Miami 2014 con una collezione speciale “Happy-go-Cola” per la galleria Antonella Villanova. La bottiglia di Coca Cola, motivo ricorrente di questa collezione, omaggio all’incontro della cultura occidentale con quella orientale, dove il termine Cola significa felicità, rivela un originale approccio ludico all’ornamento, in grado di smitizzare l’importanza del disegno. Grazie alla consumata perizia di Bea, gli elementi figurativi rubati al mondo naturale si combinano in elaborati intrecci.
Varie sono le storie che s’intersecano nei suoi pezzi: il romanticismo declinato in tenui corolle floreali si sposa al disegno aggressivo dei rami nodosi che avvolgono la bottiglietta della Coca Cola in una preziosa gabbia agreste, mentre perle e pietre preziose colorate fanno capolino dagli intrecci quasi fossero bacche di agrifoglio. Nelle sue creazioni Bea rivela un originale talento nell’abbinare riferimenti pop contemporanei alle figurazioni elaborate della gioielleria classica.
La giovane designer Bea Bongiasca, con studio a Milano dal 2013, ha già conquistato il palcoscenico di Design Miami 2014 con una collezione speciale “Happy-go-Cola” per la galleria Antonella Villanova. La bottiglia di Coca Cola, motivo ricorrente di questa collezione, omaggio all’incontro della cultura occidentale con quella orientale, dove il termine Cola significa felicità, rivela un originale approccio ludico all’ornamento, in grado di smitizzare l’importanza del disegno. Grazie alla consumata perizia di Bea, gli elementi figurativi rubati al mondo naturale si combinano in elaborati intrecci.
Varie sono le storie che s’intersecano nei suoi pezzi: il romanticismo declinato in tenui corolle floreali si sposa al disegno aggressivo dei rami nodosi che avvolgono la bottiglietta della Coca Cola in una preziosa gabbia agreste, mentre perle e pietre preziose colorate fanno capolino dagli intrecci quasi fossero bacche di agrifoglio. Nelle sue creazioni Bea rivela un originale talento nell’abbinare riferimenti pop contemporanei alle figurazioni elaborate della gioielleria classica.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.