Paper Factory Hotel, carta canta
14 gennaio 2016
5 gennaio 2015
Tra gli Champs Elysées e l’Arc de Triomphe, nel così detto Triangle d’Or di Parigi, l’Hotel Vernet ha recentemente riaperto i battenti con una veste completamente nuova. L’albergo occupa gli spazi di un edificio del 1913 e, in occasione dei cento anni dall’inaugurazione, ha deciso di rinnovare gli interni su progetto del designer François Champsaur. Arredi contemporanei e pezzi d’arte vestono sia gli spazi comuni, sia le 50 stanze di questo esclusivo boutique hotel. Più simile all’abitazione di un collezionista che a una struttura ricettiva, il Vernet ha un carattere deciso e contemporaneo che però non dimentica il passato. Per capirlo basta recarsi per un déjeuner o per una cena al Ristorante interno. Il soffitto vetrato, arricchito da decori floreali tipici dell’Art Nouveau, è stato progettato da Gustave Eiffel in persona. Si tratta di una “capolavoro nascosto”, un’opera dell’ingegnere più celebre di Francia da scoprire volgendo lo sguardo al cielo tra un boccone e l’altro.
Tra gli Champs Elysées e l’Arc de Triomphe, nel così detto Triangle d’Or di Parigi, l’Hotel Vernet ha recentemente riaperto i battenti con una veste completamente nuova. L’albergo occupa gli spazi di un edificio del 1913 e, in occasione dei cento anni dall’inaugurazione, ha deciso di rinnovare gli interni su progetto del designer François Champsaur. Arredi contemporanei e pezzi d’arte vestono sia gli spazi comuni, sia le 50 stanze di questo esclusivo boutique hotel. Più simile all’abitazione di un collezionista che a una struttura ricettiva, il Vernet ha un carattere deciso e contemporaneo che però non dimentica il passato. Per capirlo basta recarsi per un déjeuner o per una cena al Ristorante interno. Il soffitto vetrato, arricchito da decori floreali tipici dell’Art Nouveau, è stato progettato da Gustave Eiffel in persona. Si tratta di una “capolavoro nascosto”, un’opera dell’ingegnere più celebre di Francia da scoprire volgendo lo sguardo al cielo tra un boccone e l’altro.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.