Museum of Friendship
29 ottobre 2015
14 luglio 2016
Designer, artista, ma con studi giovanili di finanza, Hubert le Gall rappresenta una delle voci più originali della scena artistica francese. Eclettico, si dedica, sia alla creazione di arredi, complementi, oggetti e gioielli, sia alla realizzazione di scenografie. Ispirandosi a forme del passato tradotte in stile contemporaneo, Hubert le Gall privilegia il figurativo, spaziando dal vegetale all’animale, donando alle sue creazioni, d’impeccabile fattura, un lieve sorriso ironico. Crea nel suo atelier di Montmartre, che fu del pittore Pierre Bonnard, utilizzando vari materiali, con una spiccata predilezione per il bronzo, con il quale ha creato originali gioielli d’ispirazione floreale e animale, rivelando una raffinita abilità nello smitizzare la componente decorativa mediante un approccio vagamente ludico. Il Mudec di Milano propone nello shop del museo una selezione dei suoi pezzi, tra i quali la giocosa seduta Pot des fleurs, a forma di vaso da fiori.
DOVE: 22 Rue Tourlaque, 75018 Paris, Francia
Designer, artista, ma con studi giovanili di finanza, Hubert le Gall rappresenta una delle voci più originali della scena artistica francese. Eclettico, si dedica, sia alla creazione di arredi, complementi, oggetti e gioielli, sia alla realizzazione di scenografie. Ispirandosi a forme del passato tradotte in stile contemporaneo, Hubert le Gall privilegia il figurativo, spaziando dal vegetale all’animale, donando alle sue creazioni, d’impeccabile fattura, un lieve sorriso ironico. Crea nel suo atelier di Montmartre, che fu del pittore Pierre Bonnard, utilizzando vari materiali, con una spiccata predilezione per il bronzo, con il quale ha creato originali gioielli d’ispirazione floreale e animale, rivelando una raffinita abilità nello smitizzare la componente decorativa mediante un approccio vagamente ludico. Il Mudec di Milano propone nello shop del museo una selezione dei suoi pezzi, tra i quali la giocosa seduta Pot des fleurs, a forma di vaso da fiori.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.