Policromie
30 giugno 2016
17 dicembre 2014
Nelle serre del Jardin Des Plantes a Parigi il designer Alexis Tricoire ha creato delle installazioni oniriche: 40 scene, ispirate alla Land Art, realizzate assemblando materiali recuperati dagli spazzolifici industriali e artigianali francesi. Ha avvolto i tronchi degli alberi con ghirlande di setole; ha piantato nel laghetto delle ninfee con lunghi capelli azzurri; ha deposto sui sassi degli improbabili fiori con i petali a raggiera; con le scope di saggina ha inventato un nuovo genere di palme; ha trasformato gli spazzolini rotondi (in genere utilizzati per lavare i piatti) in boccioli, spargendoli tra il verde del fogliame; ha inventato una nuova specie di margherite con i petali appuntiti… Non ha posto limiti alla fantasia e, utilizzando il vasto repertorio di modelli degli spazzolifici, ha realizzato una inedita flora perenne, colorata, immaginifica. Le analogie con il mondo naturale e la sapiente collocazione all’interno delle rigogliose serre del Jardin Des Plantes, la rendono, assolutamente, plausibile.
Nelle serre del Jardin Des Plantes a Parigi il designer Alexis Tricoire ha creato delle installazioni oniriche: 40 scene, ispirate alla Land Art, realizzate assemblando materiali recuperati dagli spazzolifici industriali e artigianali francesi. Ha avvolto i tronchi degli alberi con ghirlande di setole; ha piantato nel laghetto delle ninfee con lunghi capelli azzurri; ha deposto sui sassi degli improbabili fiori con i petali a raggiera; con le scope di saggina ha inventato un nuovo genere di palme; ha trasformato gli spazzolini rotondi (in genere utilizzati per lavare i piatti) in boccioli, spargendoli tra il verde del fogliame; ha inventato una nuova specie di margherite con i petali appuntiti… Non ha posto limiti alla fantasia e, utilizzando il vasto repertorio di modelli degli spazzolifici, ha realizzato una inedita flora perenne, colorata, immaginifica. Le analogie con il mondo naturale e la sapiente collocazione all’interno delle rigogliose serre del Jardin Des Plantes, la rendono, assolutamente, plausibile.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.