Library, Private Club 2.0
1 settembre 2015
28 gennaio 2016
Aperto nel 1930, il Teatro Barceló di Madrid è una pietra miliare nella vita notturna della capitale spagnola, a due passi da Plaza del 2 de Mayo. Progettato dall’architetto Louis Gutiérrez Soto in stile Razionalista, il Barceló era in origine un cine-teatro di gran classe. La prima trasformazione avvenne negli anni ’80 quando, nel pieno de La Movida, il Teatro Barceló venne convertito in dance club. Per molti versi simile allo studio 54 di New York, il locale madrileno era frequentato da artisti e star musicali celebri in tutto il mondo. Oggi la sua capacità di catalizzare l’attenzione cresce ancora grazie all’intervento realizzato nella sala panoramica chiamata El Cielo.
Lo spazio (una delle tre sale del club) gode di una fantastica vista sui tetti della città, in particolare si affaccia in direzione del Mercado Municipal de Barceló e verso l’edificio rosa del Museo de Historia de Madrid. Il progetto, firmato dallo studio Cuarto Interior, ha previsto la creazione di un ambiente simmetrico, con pista da ballo centrale e posti a sedere sui lati. Ciò che catalizza l’attenzione è il grande ledwall posto alle spalle del privè principale, utilizzato per proiettare visual differenti e arricchire le serate. Grafiche, immagini e video animati sono l’effetto speciale che crea la giusta atmosfera all’interno di questa discoteca dal passato importante e dal futuro luminoso.
DOVE: Calle Barcelo’ 11, 28004 Madrid, Spagna
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.