Architetture di carta a Milano
12 novembre 2014
13 ottobre 2016
Aperto la scorsa primavera, l’hotel JoBo di Parigi si trova nel Marais e precisamente nel luogo in cui un tempo sorgeva un convento. L’adorabile albergo è ispirato alla figura di Josephine Bonaparte, la prima moglie di Napoleone. Nata in Martinica come Marie Josèphe Rose Tascher de la Pagerie sposò Bonaparte in seconde nozze e, all’epoca, dev’essere stata una vera celebrity. Affascinante come un’attrice di Hollywood – era infatti soprannominata “la bella creola” -, appassionata di moda ed esperta di botanica, Josephine amava farsi ritrarre in pose particolari e con abiti all’ultimo grido.
Se fosse una donna dei nostri giorni di certo avrebbe un profilo sui social network (magari proprio con il nickname JoBo) e milioni di follower in tutto il mondo! Giocando su questa fantasia, gli interni dell’hotel JoBo scommettono su un mix and match di stili e fantasie diverse, tra richiami al mondo antico e audaci stampe animalier. Il merito del progetto va tutto all’interior decorator Bambi Sloane, celebre per la sua capacità di far confluire in un unico ambiente gusti differenti creando spazi carichi ma armoniosi. E così, gli spazi comuni e le 24 stanze del JoBo parlano tutti il linguaggio della contaminazione tra suggestioni lontane e tempi diversi.
DOVE 10 rue D’Ormesson, 75004 Paris, France
Aperto la scorsa primavera, l’hotel JoBo di Parigi si trova nel Marais e precisamente nel luogo in cui un tempo sorgeva un convento. L’adorabile albergo è ispirato alla figura di Josephine Bonaparte, la prima moglie di Napoleone. Nata in Martinica come Marie Josèphe Rose Tascher de la Pagerie sposò Bonaparte in seconde nozze e, all’epoca, dev’essere stata una vera celebrity. Affascinante come un’attrice di Hollywood – era infatti soprannominata “la bella creola” -, appassionata di moda ed esperta di botanica, Josephine amava farsi ritrarre in pose particolari e con abiti all’ultimo grido. Se fosse una donna dei nostri giorni di certo avrebbe un profilo sui social network (magari proprio con il nickname JoBo) e milioni di follower in tutto il mondo! Giocando su questa fantasia, gli interni dell’hotel JoBo scommettono su un mix and match di stili e fantasie diverse, tra richiami al mondo antico e audaci stampe animalier. Il merito del progetto va tutto all’interior decorator Bambi Sloane, celebre per la sua capacità di far confluire in un unico ambiente gusti differenti creando spazi carichi ma armoniosi. E così, gli spazi comuni e le 24 stanze del JoBo parlano tutti il linguaggio della contaminazione tra suggestioni lontane e tempi diversi.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.