Object 03 by Karen Chekerdjian

Libanese di origine armena, studi alla Domus Academy di Milano, Karen minuta e delicata, realizza pezzi unici artistici di design, prevalentemente in metallo, che espone in gallerie e vende in un suo spazio a Beirut. La cultura della sua terra, rinvigorita dalla formazione italiana, conferisce ai suoi pezzi una speciale forza espressiva. Nel dicembre del 2015 ha partecipato a Miami Art Basel come protagonista della nota galleria di design Carwan di Beirut con una selezionata serie di suoi lavori.

design by Karen Chekerdjian

Tra questi un grande tavolo di forma irregolare costituito da piani sovrapposti in legno sostenuti da un colonnato in metallo dorato, delle sedute simili a pietre eruttate dalla bocca di un vulcano, solidi scultorei dai profili acuminati in ottone lucidato o in acciaio specchiato, grandi vasi poligonali in rame, tavoli bassi di forma irregolare in ottone lucido. Comun denominatore delle sue creazioni la predilezione per forme sfaccettate e per volumi corposi che stemprano il riferimento a elementi naturali nell’accurata finitura, quasi da oreficeria, delle superfici.

Platform by Karen Chekerdjian
Object 04 by Karen Chekerdjian
Element by Karen Chekerdjian
Terra Continens by Karen Chekerdjian
Trans D by Karen Chekerdjian
Spaceship by Karen Chekerdjian

DOVE: Fayad Building, Darwish Haddad street, Beirut Port, Libano

Libanese di origine armena, studi alla Domus Academy di Milano, Karen minuta e delicata, realizza pezzi unici artistici di design, prevalentemente in metallo, che espone in gallerie e vende in un suo spazio a Beirut. La cultura della sua terra, rinvigorita dalla formazione italiana, conferisce ai suoi pezzi una speciale forza espressiva. Nel dicembre del 2015 ha partecipato a Miami Art Basel come protagonista della nota galleria di design Carwan di Beirut con una selezionata serie di suoi lavori. Tra questi un grande tavolo di forma irregolare costituito da piani sovrapposti in legno sostenuti da un colonnato in metallo dorato, delle sedute simili a pietre eruttate dalla bocca di un vulcano, solidi scultorei dai profili acuminati in ottone lucidato o in acciaio specchiato, grandi vasi poligonali in rame, tavoli bassi di forma irregolare in ottone lucido. Comun denominatore delle sue creazioni la predilezione per forme sfaccettate e per volumi corposi che stemprano il riferimento a elementi naturali nell’accurata finitura, quasi da oreficeria, delle superfici.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.