Katakomb è un dance club underground di Seoul. La scena alternativa spesso punta su atmosfere dark e sul rimando al tema delle Vanitas, ma il Katacomb lo fa in maniera patinata e non macabra. Situato lungo Hong Dae, una delle strade cittadine dedicate al divertimento, il club si sviluppa in un basement trasformato in una vera e propria città sotterranea dai progettisti dello studio coreano Betwin. Alle pareti di mattoni rosse a vista che ricordano, non a caso, le catacombe cristiane di epoca romana si contrappongono rimandi all’architettura gotica e i lampadari a chandelier che danno ritmo allo spazio. La zona con il bancone bar e la pista da ballo è separata dall’area con tavoli e divanetti per mezzo di una tenda metallica composta da tantissimi teschietti dorati che pendono dal soffitto. Questo insolito separé cattura le luci e ne riflette i colori, trasformando i piccoli teschi in prismi luccicanti. Perché trasgressione non è sempre sinonimo di volgarità.

DOVE: Hong Dae Street, Seoul, South Korea.

Katakomb è un dance club underground di Seoul. La scena alternativa spesso punta su atmosfere dark e sul rimando al tema delle Vanitas, ma il Katacomb lo fa in maniera patinata e non macabra. Situato lungo Hong Dae, una delle strade cittadine dedicate al divertimento, il club si sviluppa in un basement trasformato in una vera e propria città sotterranea dai progettisti dello studio coreano Betwin. Alle pareti di mattoni rosse a vista che ricordano, non a caso, le catacombe cristiane di epoca romana si contrappongono rimandi all’architettura gotica e i lampadari a chandelier che danno ritmo allo spazio. La zona con il bancone bar e la pista da ballo è separata dall’area con tavoli e divanetti per mezzo di una tenda metallica composta da tantissimi teschietti dorati che pendono dal soffitto. Questo insolito separé cattura le luci e ne riflette i colori, trasformando i piccoli teschi in prismi luccicanti. Perché trasgressione non è sempre sinonimo di volgarità.
DOVE: Hong Dae Street, Seoul, South Korea.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.