Ostello Bello
9 aprile 2015
27 ottobre 2016
In Italia non sono rari i luoghi che sembrano quasi essersi fermati nel tempo. Ci sono paesi dove è possibile sentirsi catapultati in un’epoca lontana e angoli di città in cui il presente non sembra essere l’epoca degli smartphone e della comunicazione veloce. Accade anche a Pienza, un piccolo comune in provincia di Siena, nel cuore della Val d’Orcia. Qui l’antico centro storico è una perla medioevale e, per assaporarlo appieno, non basta passarci una giornata ma bisogna soggiornarvi almeno una notte. Per vivere la quotidianità del corso principale, sentire all’alba le prime voci delle donne che si recano al mercato e vederlo animarsi sempre più, ora dopo ora, fino a trasformarsi in un fiume di persone basta prenotare una stanza a La Bandita Townhouse.
Il piccolo boutique hotel che si trova in un ex convento del XV secolo offre ai suoi ospiti 12 camere accoglienti, un ristorante e un honesty bar aperto 24 ore su 24. Il proprietario è John Voigtmann, un newyorkese che la lasciato la Grande Mela in favore della Toscana e qui, tra vigneti e cipressi “alti e schietti” ha trovato la sua dimensione ideale. Gli interni del La Bandita Townhouse sono stati progettati da Ab Rogers (lo studio del figlio di Richard Rogers) in collaborazione con i fiorentini di DA Studio e coniugano particolari della tradizione – muri in pietra, travi a vista sul soffitto – con arredi essenziali e funzionali.
DOVE: Corso il Rossellino, 111, 53026 Pienza SI
In Italia non sono rari i luoghi che sembrano quasi essersi fermati nel tempo. Ci sono paesi dove è possibile sentirsi catapultati in un’epoca lontana e angoli di città in cui il presente non sembra essere l’epoca degli smartphone e della comunicazione veloce. Accade anche a Pienza, un piccolo comune in provincia di Siena, nel cuore della Val d’Orcia. Qui l’antico centro storico è una perla medioevale e, per assaporarlo appieno, non basta passarci una giornata ma bisogna soggiornarvi almeno una notte. Per vivere la quotidianità del corso principale, sentire all’alba le prime voci delle donne che si recano al mercato e vederlo animarsi sempre più, ora dopo ora, fino a trasformarsi in un fiume di persone basta prenotare una stanza a La Bandita Townhouse. Il piccolo boutique hotel che si trova in un ex convento del XV secolo offre ai suoi ospiti 12 camere accoglienti, un ristorante e un honesty bar aperto 24 ore su 24. Il proprietario è John Voigtmann, un newyorkese che la lasciato la Grande Mela in favore della Toscana e qui, tra vigneti e cipressi “alti e schietti” ha trovato la sua dimensione ideale. Gli interni del La Bandita Townhouse sono stati progettati da Ab Rogers (lo studio del figlio di Richard Rogers) in collaborazione con i fiorentini di DA Studio e coniugano particolari della tradizione – muri in pietra, travi a vista sul soffitto – con arredi essenziali e funzionali.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.