Daizy Shely
11 giugno 2015
10 febbraio 2016
L’artista Faig Ahmed, nativo di Baku in Azarbaijan, abile tessitore di tappeti, esprime il suo estro reinventando i classici tappeti mediante distorsioni, tagli e rigonfiamenti. I suoi tappeti diventano tridimensionali, al pari delle architetture dei minareti, levando pinnacoli verso il cielo, oppure si distendono, allungandosi sul pavimento come onde policrome, o ancora si distorcono trasformando il minuto disegno tradizionale in un magma policromo. Talvolta Faig contamina il disegno elaborato con quadrettature geometriche nei medesimi colori, altre volte streccia il disegno per allungarlo in anse irregolari. La voluta e ostentata imperfezione diventa lo strumento per trasformare un arcaico accessorio domestico in una contemporanea e inedita espressione artistica.
DOVE: Milwaukee Institute of Art & Design / Milwaukee, WI 53202, USA
L’artista Faig Ahmed, nativo di Baku in Azarbaijan, abile tessitore di tappeti, esprime il suo estro reinventando i classici tappeti mediante distorsioni, tagli e rigonfiamenti. I suoi tappeti diventano tridimensionali, al pari delle architetture dei minareti, levando pinnacoli verso il cielo, oppure si distendono, allungandosi sul pavimento come onde policrome, o ancora si distorcono trasformando il minuto disegno tradizionale in un magma policromo. Talvolta Faig contamina il disegno elaborato con quadrettature geometriche nei medesimi colori, altre volte streccia il disegno per allungarlo in anse irregolari. La voluta e ostentata imperfezione diventa lo strumento per trasformare un arcaico accessorio domestico in una contemporanea e inedita espressione artistica.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.