Animalove
18 marzo 2015
25 giugno 2015
Entrata nell’orbita del gruppo Kering, , la storica Manifattura di Doccia risorge con l’art direction di Alessandro Michele, stilista del marchio Gucci e, dopo la riapertura del flag ship store fiorentino, durante il Salone del Mobile di Milano, ha inaugurato il proprio spazio in zona Brera, concepito come una biblioteca, dove sugli scaffali, al posto dei libri, sono allineate le fini porcellane, decorate con motivi, dipinti a mano, ripresi dall’antica tradizione del marchio.
Le nuove collezioni, contemporanee nelle forme, sono effigiate con figurazioni, come le greche, sospese tra classico e contemporaneo e con fini disegni rubati al mondo della flora e della fauna. La serie “Giardino dei semplici” è ispirata ai vasi che la Manifattura realizzò tra la fine del XVIII secolo e la metà del XIX secolo per contenere i ceroplasti (cere di piante medicinali) Nella fase di lavorazione, per enfatizzare il sapore di memoria, è stata ricreata una colorazione particolare che conferisce ai manufatti un sapore antico.
DOVE: via Pontaccio, Brera, Milan
Entrata nell’orbita del gruppo Kering, , la storica Manifattura di Doccia risorge con l’art direction di Alessandro Michele, stilista del marchio Gucci e, dopo la riapertura del flag ship store fiorentino, durante il Salone del Mobile di Milano, ha inaugurato il proprio spazio in zona Brera, concepito come una biblioteca, dove sugli scaffali, al posto dei libri, sono allineate le fini porcellane, decorate con motivi, dipinti a mano, ripresi dall’antica tradizione del marchio. Le nuove collezioni, contemporanee nelle forme, sono effigiate con figurazioni, come le greche, sospese tra classico e contemporaneo e con fini disegni rubati al mondo della flora e della fauna. La serie “Giardino dei semplici” è ispirata ai vasi che la Manifattura realizzò tra la fine del XVIII secolo e la metà del XIX secolo per contenere i ceroplasti (cere di piante medicinali) Nella fase di lavorazione, per enfatizzare il sapore di memoria, è stata ricreata una colorazione particolare che conferisce ai manufatti un sapore antico.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.