Hubert Le Gall
14 luglio 2016
5 gennaio 2015
Pensare che l’edificio simbolo di Parigi per eccellenza dovesse essere smontato dopo appena 20 anni dalla costruzione lascia senza parole… Sì, parliamo proprio della Tour Eiffel, il capolavoro concepito dall’ingegnere Gustave in occasione dell’Esposizione Universale del 1889. Nonostante la sagoma della Torre sia rimasta sempre la stessa, sono stati diversi gli interventi che hanno reso i suoi spazi pubblici sempre più fruibili al pubblico. In particolare, il primo piano – posto a 57 metri d’altezza – ha subito diverse ristrutturazioni per restare “al passo con i tempi”. Le originali pagode furono sostituite nel 1937 da edifici vicini allo stile Moderno; questi vennero a loro volta rimaneggiati nel 1981; infine, lo scorso autunno, è stato inaugurato il “nuovo primo livello” restaurato su progetto dello studio Moatti – Riviére. Gli architetti hanno ricostruito i padiglioni scommettendo su facciate trasparenti che lasciassero lo sguardo libero di vagare in ogni direzione.
Le tre strutture ospitano un centro accoglienza per i turisti con museo annesso, una sala conferenze per 300 persone e il raffinato ristorante 58 Tour Eiffel. Ciò che lascia senza fiato però è il pavimento di vetro trasparente scelto per il belvedere. Si tratta di un escamotage utile a rendere la struttura più leggera, ma anche un modo per permettere ai visitatori di guardare in ogni direzione senza incontrare ostacoli. Un nuovo motivo per tornare nella capitale francese e salire sulla Tour Eiffel, un’esperienza emozionante e vertiginosa senza dubbio da provare!
Pensare che l’edificio simbolo di Parigi per eccellenza dovesse essere smontato dopo appena 20 anni dalla costruzione lascia senza parole… Sì, parliamo proprio della Tour Eiffel, il capolavoro concepito dall’ingegnere Gustave in occasione dell’Esposizione Universale del 1889. Nonostante la sagoma della Torre sia rimasta sempre la stessa, sono stati diversi gli interventi che hanno reso i suoi spazi pubblici sempre più fruibili al pubblico. In particolare, il primo piano – posto a 57 metri d’altezza – ha subito diverse ristrutturazioni per restare “al passo con i tempi”. Le originali pagode furono sostituite nel 1937 da edifici vicini allo stile Moderno; questi vennero a loro volta rimaneggiati nel 1981; infine, lo scorso autunno, è stato inaugurato il “nuovo primo livello” restaurato su progetto dello studio Moatti – Riviére. Gli architetti hanno ricostruito i padiglioni scommettendo su facciate trasparenti che lasciassero lo sguardo libero di vagare in ogni direzione.
Le tre strutture ospitano un centro accoglienza per i turisti con museo annesso, una sala conferenze per 300 persone e il raffinato ristorante 58 Tour Eiffel. Ciò che lascia senza fiato però è il pavimento di vetro trasparente scelto per il belvedere. Si tratta di un escamotage utile a rendere la struttura più leggera, ma anche un modo per permettere ai visitatori di guardare in ogni direzione senza incontrare ostacoli. Un nuovo motivo per tornare nella capitale francese e salire sulla Tour Eiffel, un’esperienza emozionante e vertiginosa senza dubbio da provare!
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.