Beauté Congo
14 gennaio 2016
31 agosto 2015
Trent’anni fa la Triennale di Milano ospitava la mostra, ideata dal Comune di Lissone, “Le affinità elettive”, riflessioni sul tema dell’abitare di 21 architetti, trasformate in realizzazioni dagli artigiani del territorio. Oggi Triennale e Comune di Lissone collaborano di nuovo a una rassegna incentrata sul tema del cibo “Le affinità selettive” che, con la curatela di Aldo Colonnetti, vede coinvolti 12 designer della ultima generazione sul tema: Coltivare, Cucinare, Mangiare. L’allestimento della mostra è di Lorenzo Damiani, mentre il coordinamento produttivo dei progetti è stata affidato a Luca Spinelli.
Tra i designer coinvolti Francesco Faccin. Dossofiorito, Lanzavecchia+Wai, Francesco Meda, Giorgio Biscaro, Zanellato/Bortotto.
DOVE: MAC – Contemporary Arts Museum; viale Padania, 6 – Lissone (MB)
Trent’anni fa la Triennale di Milano ospitava la mostra, ideata dal Comune di Lissone, “Le affinità elettive”, riflessioni sul tema dell’abitare di 21 architetti, trasformate in realizzazioni dagli artigiani del territorio. Oggi Triennale e Comune di Lissone collaborano di nuovo a una rassegna incentrata sul tema del cibo “Le affinità selettive” che, con la curatela di Aldo Colonnetti, vede coinvolti 12 designer della ultima generazione sul tema: Coltivare, Cucinare, Mangiare. L’allestimento della mostra è di Lorenzo Damiani, mentre il coordinamento produttivo dei progetti è stata affidato a Luca Spinelli.
Tra i designer coinvolti Francesco Faccin. Dossofiorito, Lanzavecchia+Wai, Francesco Meda, Giorgio Biscaro, Zanellato/Bortotto.
DOVE: MAC – Contemporary Arts Museum; viale Padania, 6 – Lissone (MB)
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.