Gioielli spaziali
6 febbraio 2017
18 febbraio 2015
Immagini raffinate e intime quelle create con l’ausilio di una macchina fotografica digitale dallo spagnolo Mario Monforte. Nonostante il suo nome suoni italiano, Monforte è nato in Spagna e attualmente vive e lavora a Madrid. Laureato in Storia dell’Arte Antica e Archeologia, attinge sapientemente dal suo background culturale per dar vita ai suoi lavori di ricerca. Esempio meraviglioso di sofisticato rimando al passato è la serie “Memento Mori”, composta da dodici scatti che reinterpretano in chiave contemporanea le Vanitas. Dalle nature morte medioevali simbolo della caducità della vita, Monforte ha ripreso il teschio umano, ponendolo al centro delle sue composizioni che lo vedono di volta in volta “vestito” in maniera differente. Il cranio è affiancato da frutta o verdura – materia deperibile, e dunque ulteriore simbolo di morte -, oppure è circondato da diamanti e oggetti preziosi quasi fosse un invito a godere delle bellezze della vita perché, inevitabilmente, tutto avrà un’inesorabile fine.
Immagini raffinate e intime quelle create con l’ausilio di una macchina fotografica digitale dallo spagnolo Mario Monforte. Nonostante il suo nome suoni italiano, Monforte è nato in Spagna e attualmente vive e lavora a Madrid. Laureato in Storia dell’Arte Antica e Archeologia, attinge sapientemente dal suo background culturale per dar vita ai suoi lavori di ricerca. Esempio meraviglioso di sofisticato rimando al passato è la serie “Memento Mori”, composta da dodici scatti che reinterpretano in chiave contemporanea le Vanitas. Dalle nature morte medioevali simbolo della caducità della vita, Monforte ha ripreso il teschio umano, ponendolo al centro delle sue composizioni che lo vedono di volta in volta “vestito” in maniera differente. Il cranio è affiancato da frutta o verdura – materia deperibile, e dunque ulteriore simbolo di morte -, oppure è circondato da diamanti e oggetti preziosi quasi fosse un invito a godere delle bellezze della vita perché, inevitabilmente, tutto avrà un’inesorabile fine.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.