Ho rubato il titolo a un volumetto di recente uscita di Nuccio Ordine, (Bompiani, Milano, 2016) dedicato a rivalutare il tempo speso ad acquisire saperi, piuttosto che denari. Scrive l’autore: “l’utilità dei saperi inutili si contrappone radicalmente all’utilità dominante che, in nome di un esclusivo interesse economico, sta progressivamente uccidendo la memoria del passato, le discipline umanistiche, le lingue classiche, l’istruzione, la libera ricerca, la fantasia, l’arte…” Affinché non muoiano l’arte, la memoria, la fantasia, la ricerca.. vi propongo una serie di oggetti, per lo più superflui, appartenenti al genere delle gozzaniane ‘buone cose di cattivo gusto’ per invitarvi a occuparvi dell’inutile che, come suggerisce il Cirano di Edmond Rostand “è necessario per rendere ogni cosa più bella”.