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Grazie alla collettiva di designer, imprese e artigiani olandesi, organizzata e curata da Nicole Uniquole, si sono aperte le porte del palazzo in stile neorinascimentale Turati di Via Meravigli, con facciata bugnata, ispirata al palazzo dei Diamanti di Ferrara, caratterizzato da ricchi interni, con affreschi, tappezzerie in velluto, specchiere, stucchi… Il cortile centrale, per l’occasione, ospitava una scenografica fioritura di tulipani policromi. Nelle sale del palazzo era esposta una rassegna delle creazioni contemporanee olandesi nell’ambito dell’arredo, dell’oggettistica, della moda, della gioielleria e del tessile, che offriva uno spaccato sfaccettato della produzione contemporanea. Le impreviste risonanze tra i ricchi interni d’epoca e i variegati progetti, disomogenei tipologicamente e qualitativamente, hanno creato una unitaria coreografia d’insieme, di forte impatto estetico, che si è riverberata sulle creazioni, esaltandone la qualità e sottolineando la ricerca del dialogo tra presente e passato.

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DOVE: Via Meravigli, 9/b, 20123 Milano

Grazie alla collettiva di designer, imprese e artigiani olandesi, organizzata e curata da Nicole Uniquole, si sono aperte le porte del palazzo in stile neorinascimentale Turati di Via Meravigli, con facciata bugnata, ispirata al palazzo dei Diamanti di Ferrara, caratterizzato da ricchi interni, con affreschi, tappezzerie in velluto, specchiere, stucchi… Il cortile centrale, per l’occasione, ospitava una scenografica fioritura di tulipani policromi. Nelle sale del palazzo era esposta una rassegna delle creazioni contemporanee olandesi nell’ambito dell’arredo, dell’oggettistica, della moda, della gioielleria e del tessile, che offriva uno spaccato sfaccettato della produzione contemporanea. Le impreviste risonanze tra i ricchi interni d’epoca e i variegati progetti, disomogenei tipologicamente e qualitativamente, hanno creato una unitaria coreografia d’insieme, di forte impatto estetico, che si è riverberata sulle creazioni, esaltandone la qualità e sottolineando la ricerca del dialogo tra presente e passato.

 

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.