Reporting from the front
4 agosto 2016
30 aprile 2015
La rivista di design belga DAMN° e Mosca Partners hanno occupato lo storico palazzo Litta di Corso Magenta, riunendo una serie di designer e architetti internazionali che si sono espressi evidenziando l’influenza dei materiali sull’ispirazione. Il cortile del palazzo è stato trasformato in un’agorà destinata ai dibattiti, mentre le sale ai piani superiori hanno ospitato, tra dorature e specchi, varie mostre, giocate sul contrasto tra l’aulicità dello spazio e un estetica primitiva e povera. Emblematica l’esposizione “Estetica della miseria” di Andrea Branzi e Michele de Lucchi che proponeva modellini di favele e di ricoveri d’emergenza, creati in collaborazione con gli studenti del Politecnico di Milano, allestita nella sala degli specchi.
Dove: Palazzo Litta, Corso Magenta, 24 – Milano
La rivista di design belga DAMN° e Mosca Partners hanno occupato lo storico palazzo Litta di Corso Magenta, riunendo una serie di designer e architetti internazionali che si sono espressi evidenziando l’influenza dei materiali sull’ispirazione. Il cortile del palazzo è stato trasformato in un’agorà destinata ai dibattiti, mentre le sale ai piani superiori hanno ospitato, tra dorature e specchi, varie mostre, giocate sul contrasto tra l’aulicità dello spazio e un estetica primitiva e povera. Emblematica l’esposizione “Estetica della miseria” di Andrea Branzi e Michele de Lucchi che proponeva modellini di favele e di ricoveri d’emergenza, creati in collaborazione con gli studenti del Politecnico di Milano, allestita nella sala degli specchi.
Dove: Palazzo Litta, Corso Magenta, 24 – Milano
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.