Oscar Maschera
13 gennaio 2017
27 ottobre 2016
Per la prima volta l’annuale “African Fashion reception”, organizzata da Lexy Mojo Eyes si è svolta in Africa, a Addis Abeba, nella moderna aulica sede dell’African Union. La sfilata conclusiva, che ha visto in passerella creazioni di stilisti provenienti dai vari paesi africani, ha rivelato come la moda africana sappia coniugare fogge occidentali con policromi tessuti tradizionali. Non mancavano gli accenti tribali forniti dagli ornamenti, prevalentemente intessuti di perline multicolori. La rassegna ha rivelato in filigrana l’affermarsi di una giovane generazione creativa, soprattutto femminile, dotata di spirito imprenditoriale, in grado di proporre un vivace stile africano contemporaneo, all’insegna di fantasie multicolori, capace di essere globale, senza abdicare al genius loci africano.
DOVE: Roosevelt St, Etiopia
Per la prima volta l’annuale “African Fashion reception”, organizzata da Lexy Mojo Eyes si è svolta in Africa, a Addis Abeba, nella moderna aulica sede dell’African Union. La sfilata conclusiva, che ha visto in passerella creazioni di stilisti provenienti dai vari paesi africani, ha rivelato come la moda africana sappia coniugare fogge occidentali con policromi tessuti tradizionali. Non mancavano gli accenti tribali forniti dagli ornamenti, prevalentemente intessuti di perline multicolori. La rassegna ha rivelato in filigrana l’affermarsi di una giovane generazione creativa, soprattutto femminile, dotata di spirito imprenditoriale, in grado di proporre un vivace stile africano contemporaneo, all’insegna di fantasie multicolori, capace di essere globale, senza abdicare al genius loci africano.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.