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La mostra di Palazzo Morando (Milano 29 maggio/30 agosto 2015), a cura di Anna Detheridge e Gabi Scardi, promossa dal Comune di Milano e organizzata da Connecting culture (l’agenzia di ricerca no profit con sede a Milano, fondata nel 2001 da Anna Detheridge, critica e teorica delle arti visive), affronta il rapporto tra arte e moda, intese come forme di energia sociale, capaci di catalizzare desideri, ossessioni, progetti futuri, attraverso il lavoro di 14 artisti internazionali. Le opere in mostra esulano dall’idea di moda come fiera delle vanità, stimolando riflessioni sui temi cruciali delle contemporaneità, quali la migranza, l’ibridazione etnica, la caducità della bellezza….

“Gli orizzonti evocati dagli artisti” affermano le curatrici, “rappresentano un nuovo inizio che potrebbe regalare alle arti applicate un ruolo più rilevante nella società contemporanea”. Una cultura della moda, non solo basata solo sulla tendenza e sul consumo, ma focalizzata sull’abito come elemento distintivo e d’appartenenza sociale, potrebbe restituire alla moda un valore aspirazionale, connesso non solo all’estetica effimera, ma anche all’etica collettiva. Il vestire, come l’abitare e il nutrirsi, sono bisogni fondamentali che meritano riflessioni approfondite. La cruda e intrigante selezione delle opere si rivela efficace a attivare pensieri costruttivi, mostrando come l’arte sappia attivare propositivi sguardi laterali.

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Kateřina Šedá, For Every Dog a Different Master, 2007, Camicie di cotone. Installazione, dimensioni variabili. © Kateřina Šedá SIAE, Courtesy Franco Soffiantino Contemporary Art Productions, UniCredit Art Collection
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DOVE : Palazzo Morando – via Sant’Andrea 6, Milano

La mostra di Palazzo Morando (Milano 29 maggio/30 agosto 2015), a cura di Anna Detheridge e Gabi Scardi, promossa dal Comune di Milano e organizzata da Connecting culture (l’agenzia di ricerca no profit con sede a Milano, fondata nel 2001 da Anna Detheridge, critica e teorica delle arti visive), affronta il rapporto tra arte e moda, intese come forme di energia sociale, capaci di catalizzare desideri, ossessioni, progetti futuri, attraverso il lavoro di 14 artisti internazionali. Le opere in mostra esulano dall’idea di moda come fiera delle vanità, stimolando riflessioni sui temi cruciali delle contemporaneità, quali la migranza, l’ibridazione etnica, la caducità della bellezza….
“Gli orizzonti evocati dagli artisti” affermano le curatrici, “rappresentano un nuovo inizio che potrebbe regalare alle arti applicate un ruolo più rilevante nella società contemporanea”. Una cultura della moda, non solo basata solo sulla tendenza e sul consumo, ma focalizzata sull’abito come elemento distintivo e d’appartenenza sociale, potrebbe restituire alla moda un valore aspirazionale, connesso non solo all’estetica effimera, ma anche all’etica collettiva. Il vestire, come l’abitare e il nutrirsi, sono bisogni fondamentali che meritano riflessioni approfondite. La cruda e intrigante selezione delle opere si rivela efficace a attivare pensieri costruttivi, mostrando come l’arte sappia attivare propositivi sguardi laterali.
DOVE : Palazzo Morando – via Sant’Andrea 6, Milano

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.