9+1
10 dicembre 2015
15 ottobre 2015
La sfilata per primavera- estate 2016 di Antonio Marras (Milano 26 settembre 2015) era dedicata a Serjei Josifovic Paradzanov, romantico regista armeno, amante di patrimoni fiabeschi e tradizioni leggendarie, oltre che collezionista di oggetti trovati d’ogni epoca e cultura.
Il set della sfilata creato da Antonio Marras aveva come fondale una serie di tappeti del giovane artista iraniano Mahmoud Saleh Mohammadi, che costituivano l’ideale rimando dei capi sontuosi dai colori ossidati, come il bronzo, il piombo, l’oro, interrotti da esplosioni di bianco, turchese, porpora e giada brillante, giocati in vari abbinamenti di tessuti, dal taffetà metallico al lino lavato, alle organze cangianti, ai damaschi e broccati, decorati da un caleidoscopio delle più disparate fantasie. Le linee allungate e fluide si contrappongono a costruzioni sartoriali aggiustate. Drappeggi, jabot, balze e stratificazioni di veli conferiscono un forte accento romantico. Un vero capolavoro era l’uscita finale, in bianco: abiti leggeri e danzanti da sposa bambina, in tessuti di vari pesi, impreziositi da ricami e vaporose rouches.
DOVE: Via Cola di Rienzo 8 Milano
La sfilata per primavera- estate 2016 di Antonio Marras (Milano 26 settembre 2015) era dedicata a Serjei Josifovic Paradzanov, romantico regista armeno, amante di patrimoni fiabeschi e tradizioni leggendarie, oltre che collezionista di oggetti trovati d’ogni epoca e cultura.
Il set della sfilata creato da Antonio Marras aveva come fondale una serie di tappeti del giovane artista iraniano Mahmoud Saleh Mohammadi, che costituivano l’ideale rimando dei capi sontuosi dai colori ossidati, come il bronzo, il piombo, l’oro, interrotti da esplosioni di bianco, turchese, porpora e giada brillante, giocati in vari abbinamenti di tessuti, dal taffetà metallico al lino lavato, alle organze cangianti, ai damaschi e broccati, decorati da un caleidoscopio delle più disparate fantasie. Le linee allungate e fluide si contrappongono a costruzioni sartoriali aggiustate. Drappeggi, jabot, balze e stratificazioni di veli conferiscono un forte accento romantico. Un vero capolavoro era l’uscita finale, in bianco: abiti leggeri e danzanti da sposa bambina, in tessuti di vari pesi, impreziositi da ricami e vaporose rouches.
DOVE: Via Cola di Rienzo 8 Milano
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.