The studio in the Church
29 aprile 2015
15 settembre 2016
Bisazza, impresa vicentina specializzata in mosaico di vetro, si distingue per produzioni all’insegna della fantasia, firmate da star internazionali del design. Coinvolgendo nomi di spicco quali Marcel Wanders, Patricia Urquiola, Studio Job e Tricia Guild, l’azienda testimonia la volontà di affrontare la decorazione delle superfici in modo inusuale e originale, lasciando carta bianca ai designer, liberi di esprimere il proprio estro. Le sue ultime collezioni propongono una rassegna, inusuale e coraggiosa, di motivi decorativi quali gli scheletri di animali in oro su fondo scuro creati da Studio Job, i giganteschi tulipani disegnati da Marcel Wanders, i fiori di campo policromi di Tricia Guild e le fantasie bucoliche in stile settecentesco di Patricia Urquiola. Affrontando il figurativismo Bisazza conferma la sua volontà di reintrodurre la decorazione sulle superfici, abbandonando il monocromo e il geometrico.
DOVE: Via senato 2 Milano
Bisazza, impresa vicentina specializzata in mosaico di vetro, si distingue per produzioni all’insegna della fantasia, firmate da star internazionali del design. Coinvolgendo nomi di spicco quali Marcel Wanders, Patricia Urquiola, Studio Job e Tricia Guild, l’azienda testimonia la volontà di affrontare la decorazione delle superfici in modo inusuale e originale, lasciando carta bianca ai designer, liberi di esprimere il proprio estro. Le sue ultime collezioni propongono una rassegna, inusuale e coraggiosa, di motivi decorativi quali gli scheletri di animali in oro su fondo scuro creati da Studio Job, i giganteschi tulipani disegnati da Marcel Wanders, i fiori di campo policromi di Tricia Guild e le fantasie bucoliche in stile settecentesco di Patricia Urquiola. Affrontando il figurativismo Bisazza conferma la sua volontà di reintrodurre la decorazione sulle superfici, abbandonando il monocromo e il geometrico.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.