Occhiali di marmo
29 settembre 2016
13 ottobre 2016
Il MUN Restaurant di Monaco di Baviera porta l’Asia nel cuore dell’Europa continentale. Non si tratta del “solito” locale che propone (o interpreta) una precisa cucina tipica, ma di uno spazio di sperimentazione dove lo chef Mum Kim dà libero sfogo alla propria creatività. Coreano-americano di origine, ma con alle spalle una lunga esperienza di lavoro in Argentina (e perfino un inaspettato passato a Wall Street!), Mum Kim propone piatti che vanno dalla cucina dim sum al sushi, passando per il suo speciale polipo “infiammato” alla piastra e da diverse portate di carne. Gli interni del ristorante, progettati dallo studio Format Works, interpretano la contaminazione tra differenti tradizioni nello spazio.
L’atmosfera ricreata è quella di un’ipotetica casa asiatica, dove i clienti hanno la sensazione di essere ospiti dei padroni. La tradizione architettonica di Giappone, Cina e Corea viene richiamata da dettagli e finiture che si rincorrono in ogni angolo. Oro e lacca fanno capolino qua e là. Di grande interesse l’uso di materiali naturali come legno, corteccia e muschio per ricreare simbolicamente in un’area del ristorante un dehor illuminato con lanterne, dove immaginare di essere a migliaia di chilometri dalla Germania.
DOVE: Innere Wiener Straße 18, 81667 München, Germania
Il MUN Restaurant di Monaco di Baviera porta l’Asia nel cuore dell’Europa continentale. Non si tratta del “solito” locale che propone (o interpreta) una precisa cucina tipica, ma di uno spazio di sperimentazione dove lo chef Mum Kim dà libero sfogo alla propria creatività. Coreano-americano di origine, ma con alle spalle una lunga esperienza di lavoro in Argentina (e perfino un inaspettato passato a Wall Street!), Mum Kim propone piatti che vanno dalla cucina dim sum al sushi, passando per il suo speciale polipo “infiammato” alla piastra e da diverse portate di carne. Gli interni del ristorante, progettati dallo studio Format Works, interpretano la contaminazione tra differenti tradizioni nello spazio. L’atmosfera ricreata è quella di un’ipotetica casa asiatica, dove i clienti hanno la sensazione di essere ospiti dei padroni. La tradizione architettonica di Giappone, Cina e Corea viene richiamata da dettagli e finiture che si rincorrono in ogni angolo. Oro e lacca fanno capolino qua e là. Di grande interesse l’uso di materiali naturali come legno, corteccia e muschio per ricreare simbolicamente in un’area del ristorante un dehor illuminato con lanterne, dove immaginare di essere a migliaia di chilometri dalla Germania.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.