Geografie
30 aprile 2015
1 settembre 2016
Miguel Chevalier, artista francese nato a Città del Messico, uno dei pionieri dell’arte digitale, si dedica ai computer intesi come linguaggio espressivo sin dal 1978, convinto che ogni creativo debba raccontare il proprio tempo con i mezzi contemporanei, creando opere interattive ispirate per lo più alla natura, e donando alle figurazioni il movimento che le rende quasi organismi vitali.
Invitato da Unicredit, ha creato (25 luglio-14 agosto) per il Pavillion in Piazza Gae Aulenti a Milano, spazio ideale per una sperimentazione avvolgente e mutante, l’istallazione policroma “Onde Pixel”, accompagnata dalla musica del compositore Jacopo Baboni Schilingi, milanese ma parigino d’adozione. Camminando sulle figure che si spostano al nostro passaggio, frantumandosi e ricomponendosi in forme e colori sempre diversi, si dona vita all’opera, che si moltiplica, diventando dinamica e mutevole.
DOVE: Piazza Gae Aulenti, Milano
Miguel Chevalier, artista francese nato a Città del Messico, uno dei pionieri dell’arte digitale, si dedica ai computer intesi come linguaggio espressivo sin dal 1978, convinto che ogni creativo debba raccontare il proprio tempo con i mezzi contemporanei, creando opere interattive ispirate per lo più alla natura, e donando alle figurazioni il movimento che le rende quasi organismi vitali. Invitato da Unicredit, ha creato (25 luglio-14 agosto) per il Pavillion in Piazza Gae Aulenti a Milano, spazio ideale per una sperimentazione avvolgente e mutante, l’istallazione policroma “Onde Pixel”, accompagnata dalla musica del compositore Jacopo Baboni Schilingi, milanese ma parigino d’adozione. Camminando sulle figure che si spostano al nostro passaggio, frantumandosi e ricomponendosi in forme e colori sempre diversi, si dona vita all’opera, che si moltiplica, diventando dinamica e mutevole.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.