Abbiamo già parlato di ornamento, segnalando la sua resurrezione e diffusione, sia nella moda, sia nel design. La sorprendente mostra, dedicata a L’Arte del bijoux italiano a Palazzo Reale a Milano (19 febbraio -2 Marzo), curata da Alba Cappellieri e Lino Raggio, sollecita a ritornare sull’argomento per segnalare le varie declinazioni dell’ornamento, da quello domestico a quello personale, dai decori murali agli oggetti, caratterizzati da un alto valore decorativo, sia per preziosità dei materiali, sia per perizia di lavorazioni. Il revival dell’ornamento segnala, a livello progettuale, un ritorno al figurativo, evidente anche nella mostra sui bijoux che esponeva trionfi zoomorfi e fitomorfi, ma anche opere surreali, come alcune creazioni di Franco Moschino. Parlare di nuovo di “ornamento” vuole essere anche un omaggio a Borek Sipek, designer ceco, che ha lasciato una collezione di vetri ornamentali, realizzati in Boemia, sublime espressione del suo rigoglioso naturalismo.

Cristina Morozzi

Abbiamo già parlato di ornamento, segnalando la sua resurrezione e diffusione, sia nella moda, sia nel design. La sorprendente mostra, dedicata a L’Arte del bijoux italiano a Palazzo Reale a Milano (19 febbraio -2 Marzo), curata da Alba Cappellieri e Lino Raggio, sollecita a ritornare sull’argomento per segnalare le varie declinazioni dell’ornamento, da quello domestico a quello personale, dai decori murali agli oggetti, caratterizzati da un alto valore decorativo, sia per preziosità dei materiali, sia per perizia di lavorazioni. Il revival dell’ornamento segnala, a livello progettuale, un ritorno al figurativo, evidente anche nella mostra sui bijoux che esponeva trionfi zoomorfi e fitomorfi, ma anche opere surreali, come alcune creazioni di Franco Moschino. Parlare di nuovo di “ornamento” vuole essere anche un omaggio a Borek Sipek, designer ceco, che ha lasciato una collezione di vetri ornamentali, realizzati in Boemia, sublime espressione del suo rigoglioso naturalismo.

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The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.