Bestiarium
11 giugno 2015
9 aprile 2015
A Milano ci sono gli hotel di lusso, gli alberghi firmati, le pensioni per tutte le tasche e i residence di ogni tipo. E poi c’è Ostello Bello, una voce fuori dal coro nel mondo dell’hospitality.
Ostello Bello è un albergo della gioventù a due passi dal Carrobbio, vale a dire a un tiro di schioppo dal Duomo. Aperto qualche anno fa da un trio composto da un ex-avvocato, un regista e un fotografo, porta avanti la filosofia del “viaggiatore con lo zaino in spalla” e offre a prezzi contenuti sistemazioni in camerate da 4/6 persone, ma anche stanze doppie e singole per chi non vuole proprio rinunciare alla privacy.
L’atmosfera di questa pensione è così rilassata che non sembra neanche di trovarsi a Milano. Contribuiscono al senso di straniamento gli arredi di recupero – sono stati raccolti dai proprietari attraverso una richiesta via Facebook – e il fatto che all’interno della struttura raramente si sente parlare italiano. Sarà per il suo ambiente hipster, sarà per il fatto che ci sono strumenti musicali a disposizione di tutti, o forse sarà merito della libreria con “book exchange” (lasci il libro che hai appena finito di leggere e ne prendi un altro gratis) ma il bar di Ostello Bello si è trasformato in breve tempo in un luogo molto amato anche dai giovani milanesi. Il locale del piano terra offre aperitivi, birre, vino e c’è perfino un ristorante che prepara i piatti genuini “della nonna”. Un’oasi cheap&chic, nel pieno centro della città.
DOVE: via Medici 4, 20123 Milan
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.