Zegna
8 luglio 2015
30 giugno 2016
Per la settimana della moda maschile Prada ha allestito nei flagshipstore di Milano, Firenze e Parigi dei tableaux vivants, trasformando gli spazi commerciali in raffinati soggiorni, destinati ad essere palcoscenici delle nuove collezioni. Grandi schermi a led abitano gli spazi del negozio milanese di Via Montenapoleone, trasformato dallo studio OMA e da Michael Rock, art director dello studio newyorkese 2×4, in lussuoso soggiorno, all’insegna di materiali preziosi e raffinati, come i pavimenti in legno zebrano e gli ampi divani in pelle capitonné. Gli abiti della nuova collezione inquadrati in una sorta di raffinato interior, si animano di un afflato di vita, perdendo l’algida, calcolata, perfezione della sfilata, per accedere, idealmente, alla vita domestica, prima ancora d’essere indossati dalla gente comune. Ancora una volta, grazie all’apporto creativo di Studio Oma, Prada scompagina il rituale delle sfilate, introducendo inedite scenografie per restituire agli abiti un afflato di vista domestica.
DOVE: Via Montenapoleone 6, Milano
Per la settimana della moda maschile Prada ha allestito nei flagshipstore di Milano, Firenze e Parigi dei tableaux vivants, trasformando gli spazi commerciali in raffinati soggiorni, destinati ad essere palcoscenici delle nuove collezioni. Grandi schermi a led abitano gli spazi del negozio milanese di Via Montenapoleone, trasformato dallo studio OMA e da Michael Rock, art director dello studio newyorkese 2×4, in lussuoso soggiorno, all’insegna di materiali preziosi e raffinati, come i pavimenti in legno zebrano e gli ampi divani in pelle capitonné. Gli abiti della nuova collezione inquadrati in una sorta di raffinato interior, si animano di un afflato di vita, perdendo l’algida, calcolata, perfezione della sfilata, per accedere, idealmente, alla vita domestica, prima ancora d’essere indossati dalla gente comune. Ancora una volta, grazie all’apporto creativo di Studio Oma, Prada scompagina il rituale delle sfilate, introducendo inedite scenografie per restituire agli abiti un afflato di vista domestica.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.