Ê. A. T. Contaminazioni a sorpresa
13 ottobre 2016
25 giugno 2015
Fondata nel 1101 la “città ideale” di Fontevraud, nella Valle della Loira, era un insediamento misto laico e religioso, che accorpava 4 differenti ordini monastici (maschili e femminili) e qualche decina di abitanti. Si tratta di uno dei più grandi complessi monastici medioevali giunto (quasi) intatto fino ai giorni nostri e una delle mete turistiche più amate di Francia. Recentemente restaurato in ottica conservativa, il paese è stato dotato di una struttura ricettiva e di un ristorante, entrambi progettati dal duo Patrick Jouin – Sanjit Manku e ospitati nell’ex convento di Saint-Lazare. Gli interni dell’Hotel Fontevraud sono essenziali e privi di fronzoli; tutti gli spazi reinterpretano la semplicità monastica in chiave contemporanea. Dal ristorante del piano terra al chiostro interno, dall’ex refettorio oggi sala conferenze alle camere per gli ospiti (54 in tutto), ogni angolo è accomunato dalla stessa sobrietà ricercata e dall’uso di materiali antichi – come legno e metallo – ravvivati da calibrati tocchi di colore.
Completa l’offerta della struttura l’originale iBar all’interno dell’ex cappella. Si tratta di uno spazio aperto a tutti che finge da meeting point per i turisti e da punto di informazione. Nella struttura in legno di quercia, assieme a sedute e piani d’appoggio, sono infatti integrati degli schermi touch di nuova generazione che danno informazioni storico-artistiche sul sito.
Soggiornare all’Hotel Fontevraud significa ritrovare la pace in un luogo essenziale e magnifico.
DOVE: 38 Rue Saint Jean de L’Habit, 49590 Fontevraud-l’Abbaye, Francia
Fondata nel 1101 la “città ideale” di Fontevraud, nella Valle della Loira, era un insediamento misto laico e religioso, che accorpava 4 differenti ordini monastici (maschili e femminili) e qualche decina di abitanti. Si tratta di uno dei più grandi complessi monastici medioevali giunto (quasi) intatto fino ai giorni nostri e una delle mete turistiche più amate di Francia. Recentemente restaurato in ottica conservativa, il paese è stato dotato di una struttura ricettiva e di un ristorante, entrambi progettati dal duo Patrick Jouin – Sanjit Manku e ospitati nell’ex convento di Saint-Lazare. Gli interni dell’Hotel Fontevraud sono essenziali e privi di fronzoli; tutti gli spazi reinterpretano la semplicità monastica in chiave contemporanea. Dal ristorante del piano terra al chiostro interno, dall’ex refettorio oggi sala conferenze alle camere per gli ospiti (54 in tutto), ogni angolo è accomunato dalla stessa sobrietà ricercata e dall’uso di materiali antichi – come legno e metallo – ravvivati da calibrati tocchi di colore.
Completa l’offerta della struttura l’originale iBar all’interno dell’ex cappella. Si tratta di uno spazio aperto a tutti che finge da meeting point per i turisti e da punto di informazione. Nella struttura in legno di quercia, assieme a sedute e piani d’appoggio, sono infatti integrati degli schermi touch di nuova generazione che danno informazioni storico-artistiche sul sito.
Soggiornare all’Hotel Fontevraud significa ritrovare la pace in un luogo essenziale e magnifico.
DOVE: 38 Rue Saint Jean de L’Habit, 49590 Fontevraud-l’Abbaye, Francia
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.