Tamarind, a due passi dal mare
29 settembre 2016
4 dicembre 2014
La serie di gioielli “Archivio 1902” nasce dalla ricomposizione di elementi dell’archivio Pampaloni, argenteria fiorentina, con alle spalle 112 anni di storia. Dall’incontro tra la designer di gioielli Francesca Caltabiano, l’architetto designer Claudia Bellini e Gianfranco Pampaloni oggi a capo dell’azienda, assieme al fratello Francesco, che dell’archivio è appassionato custode, nasce l’idea di ricomporre elementi dell’archivio, nati per essere altro, in oggetti da indossare. “Migliaia di modelli” spiega Gianfranco sono rimasti in archivio per diecine di anni.
Come anagrammi di parole, parti di candelabri, di caffettiere, di salsiere e di stoppiniere sono state ricomposte in una linea di gioielli costituita da 21 collane, 10 anelli da donna, 13 orecchini e 5 bracciali. Il processo che ha portato alla nascita di questi gioielli” conclude Gianfranco “è stato davvero partecipato e ha visto anche il contributo delle storiche maestranze dell’azienda”. Il risultato rivela una imprevista aulica eleganza, stemprata dall’originalità dei componenti. Difficile immaginare che con i manici di tazzine, le serrature, impugnature di zuccheriere…si possano creare collier che poco hanno da invidiare a quelli dei marchi di alta gioielleria, anzi con una dote in più: un tocco di surrealismo che smitizza il figurativismo della composizione.
La serie di gioielli “Archivio 1902” nasce dalla ricomposizione di elementi dell’archivio Pampaloni, argenteria fiorentina, con alle spalle 112 anni di storia. Dall’incontro tra la designer di gioielli Francesca Caltabiano, l’architetto designer Claudia Bellini e Gianfranco Pampaloni oggi a capo dell’azienda, assieme al fratello Francesco, che dell’archivio è appassionato custode, nasce l’idea di ricomporre elementi dell’archivio, nati per essere altro, in oggetti da indossare. “Migliaia di modelli” spiega Gianfranco sono rimasti in archivio per diecine di anni.
Come anagrammi di parole, parti di candelabri, di caffettiere, di salsiere e di stoppiniere sono state ricomposte in una linea di gioielli costituita da 21 collane, 10 anelli da donna, 13 orecchini e 5 bracciali. Il processo che ha portato alla nascita di questi gioielli” conclude Gianfranco “è stato davvero partecipato e ha visto anche il contributo delle storiche maestranze dell’azienda”. Il risultato rivela una imprevista aulica eleganza, stemprata dall’originalità dei componenti. Difficile immaginare che con i manici di tazzine, le serrature, impugnature di zuccheriere…si possano creare collier che poco hanno da invidiare a quelli dei marchi di alta gioielleria, anzi con una dote in più: un tocco di surrealismo che smitizza il figurativismo della composizione.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.