Casa Cavia: centro culturale top level
1 ottobre 2015
4 agosto 2016
La proposta curatoriale di Alejandro Aravena si propone di ampliare la tradizionale gamma di temi ai quali si ritiene l’architettura debba fornire risposte, aggiungendo alle dimensioni artistiche e culturali quelle sociali, politiche, economiche e ambientali e evidenziando come l’architettura sia chiamata a affrontare più di una dimensione alla volta, integrando settori diversi. L’intento della 15 Mostra è di parlare e condividere con un pubblico ampio, offrendo esempi nei quali le varie dimensioni sono sintetizzate.
“Abbiamo tentato” ha dichiarato Alejandro Aravena “di integrare il pragmatico con l’esistenziale, la pertinenza con l’audacia, la creatività con il buonsenso. Questi sono i fronti dai quali vorremmo che gli architetti ci dessero notizie, condividendo storie di successo e casi esemplari nei quali l’architettura ha fatto e farà la differenza”. Le tematiche affrontate sono diseguaglianza, sostenibilità, insicurezza, segregazione, traffico, inquinamento, spreco, migrazione, calamità naturali, casualità, periferie e carenza di alloggi, problemi nei quali i bisogni primari e i diritti dell’uomo sono a rischio.
“Abbiamo cercato” ha aggiunto Aravena, “professionisti desiderosi di avventurarsi in campi così complessi, consapevoli che mediocrità, banalità e monotonia dei luoghi nei quali viviamo stanno minacciando la qualità della vita. Li abbiamo invitati a costruire una sorta di resistenza naturale contro queste minacce”. Ospite di Design Film Festival il 18 luglio a La Triennale di Milano, Alajandro Aravena, al posto di una conferenza, si è messo a disposizione del pubblico per rispondere alle domande, evidenziando nelle sue circostanziate risposte l’esigenza dell’impegno culturale e politico per garantire, con l’architettura, una migliore qualità della vita.
DOVE: Venezia
La proposta curatoriale di Alejandro Aravena si propone di ampliare la tradizionale gamma di temi ai quali si ritiene l’architettura debba fornire risposte, aggiungendo alle dimensioni artistiche e culturali quelle sociali, politiche, economiche e ambientali e evidenziando come l’architettura sia chiamata a affrontare più di una dimensione alla volta, integrando settori diversi. L’intento della 15 Mostra è di parlare e condividere con un pubblico ampio, offrendo esempi nei quali le varie dimensioni sono sintetizzate. “Abbiamo tentato” ha dichiarato Alejandro Aravena “di integrare il pragmatico con l’esistenziale, la pertinenza con l’audacia, la creatività con il buonsenso. Questi sono i fronti dai quali vorremmo che gli architetti ci dessero notizie, condividendo storie di successo e casi esemplari nei quali l’architettura ha fatto e farà la differenza”. Le tematiche affrontate sono diseguaglianza, sostenibilità, insicurezza, segregazione, traffico, inquinamento, spreco, migrazione, calamità naturali, casualità, periferie e carenza di alloggi, problemi nei quali i bisogni primari e i diritti dell’uomo sono a rischio. “Abbiamo cercato” ha aggiunto Aravena, “professionisti desiderosi di avventurarsi in campi così complessi, consapevoli che mediocrità, banalità e monotonia dei luoghi nei quali viviamo stanno minacciando la qualità della vita. Li abbiamo invitati a costruire una sorta di resistenza naturale contro queste minacce”. Ospite di Design Film Festival il 18 luglio a La Triennale di Milano, Alajandro Aravena, al posto di una conferenza, si è messo a disposizione del pubblico per rispondere alle domande, evidenziando nelle sue circostanziate risposte l’esigenza dell’impegno culturale e politico per garantire, con l’architettura, una migliore qualità della vita.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.