Moda Teatrale
10 febbraio 2016
29 settembre 2016
Il vetro non esiste in natura, ma deriva dalla polvere di silicio, una sabbia grigiastra che, resa incandescente ad altissima temperatura nelle fornaci, diventa un magma suscettibile, mediante soffiaggio, di assumere le forme più svariate. Da sempre, per via della sua origine, che ha del magico, il vetro affascina i creativi che s’industriano a modellarlo nelle più svariate forme. C’è chi ne esalta la purezza e la trasparenza soffiando oggetti eterei, come Simone Crestani, che replica in vetro trasparente le sagome dei bonsai e degli arbusti. Chi invece, come la francese Vanessa Mitrani, che lo lavora in colori e densità simili a quelli delle pietre dure, sottolineandone nei suoi recenti vasi la forza plastica, mediante dettagli in bronzo dorato. Le sue recenti coppe in vetro nero, posate su supporti di bronzo dorato, nella forme volutamente imperfette, rimandano alla materia incandescente ancora fluida.
Dove: Milano
Il vetro non esiste in natura, ma deriva dalla polvere di silicio, una sabbia grigiastra che, resa incandescente ad altissima temperatura nelle fornaci, diventa un magma suscettibile, mediante soffiaggio, di assumere le forme più svariate. Da sempre, per via della sua origine, che ha del magico, il vetro affascina i creativi che s’industriano a modellarlo nelle più svariate forme. C’è chi ne esalta la purezza e la trasparenza soffiando oggetti eterei, come Simone Crestani, che replica in vetro trasparente le sagome dei bonsai e degli arbusti. Chi invece, come la francese Vanessa Mitrani, che lo lavora in colori e densità simili a quelli delle pietre dure, sottolineandone nei suoi recenti vasi la forza plastica, mediante dettagli in bronzo dorato. Le sue recenti coppe in vetro nero, posate su supporti di bronzo dorato, nella forme volutamente imperfette, rimandano alla materia incandescente ancora fluida.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.