Simone Crestani/ Vanessa Mitrani
29 settembre 2016
13 ottobre 2016
E’ all’insegna della contaminazione la recente boutique So in piazza Risorgimento a Milano, progettata da Baciocchi Associati. Con questa recente realizzazione Baciocchi Associati dimostrano di avere molte e differenti corde al loro arco. Abbandonata l’atmosfera da “bomboniera” che caratterizza i due caffè Marchesi di Milano in via Montenapoleone e al primo piano della Galleria Vittorio Emanuele, per questo nuovo indirizzo moda hanno scelto un’immagine forte che ibrida lucenti suggestioni pop a finiture ruvide. Il filo conduttore sono sfere presenti anche sulla facciata per ospitare il logo, luminose la sera.
All’interno dei 300 mq doppie sfere dischiuse, illuminate all’interno, diventano espositori per i capi appesi nella parte superiore, mentre la parte inferiore funziona da piano d’appoggio per gli accessori. All’ingresso l’occhio è catturato dalla parete di fondo decorata da una composizione di carta bianca realizzata a mano, punteggiata da materici rami in bronzo ai quali vengono appesi i capi. I banchi in alluminio satinato accolgono gli accessori e dentro teche di vetro risaltano installazioni di bicchieri e fiori. Le pareti nere sono illuminate da scritte al neon colorato. Il pavimento, spatolato a mano, contrasta volutamente con il nitore dell’alluminio dei banchi e delle sfere.
DOVE: Piazza Risorgimento, 20129 Milano
E’ all’insegna della contaminazione la recente boutique So in piazza Risorgimento a Milano, progettata da Baciocchi Associati. Con questa recente realizzazione Baciocchi Associati dimostrano di avere molte e differenti corde al loro arco. Abbandonata l’atmosfera da “bomboniera” che caratterizza i due caffè Marchesi di Milano in via Montenapoleone e al primo piano della Galleria Vittorio Emanuele, per questo nuovo indirizzo moda hanno scelto un’immagine forte che ibrida lucenti suggestioni pop a finiture ruvide. Il filo conduttore sono sfere presenti anche sulla facciata per ospitare il logo, luminose la sera. All’interno dei 300 mq doppie sfere dischiuse, illuminate all’interno, diventano espositori per i capi appesi nella parte superiore, mentre la parte inferiore funziona da piano d’appoggio per gli accessori. All’ingresso l’occhio è catturato dalla parete di fondo decorata da una composizione di carta bianca realizzata a mano, punteggiata da materici rami in bronzo ai quali vengono appesi i capi. I banchi in alluminio satinato accolgono gli accessori e dentro teche di vetro risaltano installazioni di bicchieri e fiori. Le pareti nere sono illuminate da scritte al neon colorato. Il pavimento, spatolato a mano, contrasta volutamente con il nitore dell’alluminio dei banchi e delle sfere.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.