Trame e Vasi comunicanti
5 gennaio 2015
30 giugno 2016
Affidata alla cura di Beppe Finessi la mostra “Stanze e altre filosofie dell’abitare” promossa da Federlegno Arredo, e ospitata alla Triennale nell’ambito della sua XXI edizione, attraverso la messa in scena di stanze abitative, ha posto le basi per una riflessione sull’abitare e la sua arte. Chiamato da Federlegno Arredo, promotore della mostra, a curarne l’impianto e la selezione dei progettisti, Beppe Finessi ha chiamato un manipolo di progettisti (Andrea Anastasio, Manolo De Giorgi, Duilio Forte, Marta Laudani e Marco Romanelli, Lazzarini Pickering architetti, Francesco Librizzi, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Carlo Ratti Associati, Umberto Riva, Elisabetta Terragni) a immaginare modi d’abitare corrispondenti alle rispettive poetiche.
La varietà delle tonalità, che spaziano dalla riproduzione di un soggiorno borghese allo spazio prospettico, dalla casa /utero alla dimensione onirica… rappresentano l’abitare inteso come calco della personalità dell’abitante.
DOVE: Viale Alemagna 6, Milano
Affidata alla cura di Beppe Finessi la mostra “Stanze e altre filosofie dell’abitare” promossa da Federlegno Arredo, e ospitata alla Triennale nell’ambito della sua XXI edizione, attraverso la messa in scena di stanze abitative, ha posto le basi per una riflessione sull’abitare e la sua arte. Chiamato da Federlegno Arredo, promotore della mostra, a curarne l’impianto e la selezione dei progettisti, Beppe Finessi ha chiamato un manipolo di progettisti (Andrea Anastasio, Manolo De Giorgi, Duilio Forte, Marta Laudani e Marco Romanelli, Lazzarini Pickering architetti, Francesco Librizzi, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Carlo Ratti Associati, Umberto Riva, Elisabetta Terragni) a immaginare modi d’abitare corrispondenti alle rispettive poetiche. La varietà delle tonalità, che spaziano dalla riproduzione di un soggiorno borghese allo spazio prospettico, dalla casa /utero alla dimensione onirica… rappresentano l’abitare inteso come calco della personalità dell’abitante.
The Moodboarders è un occhio spalancato sul mondo del progetto in tutte le sue multiformi declinazioni, capace di cogliere, anche nel quotidiano, lo straordinario. È la misura della temperatura epocale. È l’antenna sensibile capace di captare le tendenze sul nascere, i talenti che sbocciano, le estetiche trascurate. Non saggi, ma appunti veloci per sintonizzarsi sul ritmo del nostro tempo. Abbiamo viaggiato un anno senza fermarci e perché di questo viaggio non si smarrisca il ricordo abbiamo deciso di editare una versione cartacea. Abbiamo eliminato l’episodico, l’effimero e il fugace, cercando di mantenere la varietà degli argomenti e il loro fluido susseguirsi, di preservare la sorpresa delle scoperte, degli eventi colti nel loro manifestarsi, delle creazioni appena germogliate.